Sfregiato dopo la serata al bar: due condanne
La vittima venne tagliata su una guancia con un coltello
Cinque anni e 4 mesi a testa. Questa la pena inflitta dal giudice Pia Sordetti del tribunale di Napoli Nord nei confronti di A.Z., 19 anni, e V. M., 30 anni, entrambi di Teverola, accusati per le lesioni al viso provocate ai danni di un 42enne, anche lui di Teverola, sfregiato con un coltello dopo la serata al bar.
La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio di venerdì 6 ottobre. I fatti di cui al processo si sono verificati lo scorso mese di marzo. Da quanto ricostruito, la vittima dopo una serata in un bar del centro di Teverola venne raggiunto dai due imputati mentre stava tornando a casa.
Lo facero scendere dall'auto con la scusa di dovergli parlare in merito ad una lite avvenuta qualche giorno prima a Carinaro. Il 19enne lo distrasse mentre il 30enne tirò fuori un coltello dalla tasca del giubbotto e gli tagliò il viso. Un taglio profondo dal mento allo zigomo che gli provocò una vasta fuoriuscita di sangue.
La vittima a quel punto iniziò a scappare temendo che i due volessero ucciderlo. Venne inseguito ma le grida del malcapitato svegliarono alcuni residenti costringendo alla fuga i due aggressori. Il 42enne a quel punto si recò al Moscati di Aversa dove venne medicato con alcuni punti di sutura e dimesso con una prognosi di 25 giorni. Nel frattempo dalla sua auto, lasciata in strada, venne prelevato il portafogli della vittima contenente circa 40 euro oltre ai documenti ed una carta di credito.
L'entità dello sfregio al volto è stata valutata anche da un consulente medico-legale nominato dal pm Valeria Vinci, titolare dell'indagine. La vittima si è costituita parte civile rappresentata dall'avvocato Mario Griffo. Gli imputati sono stati difesi dall'avvocato Vincenzo Motti.