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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrate 17 case abusive a 200 metri dal mare

Hanno un valore di 3 milioni di euro. Venticinque indagati

Avevano pensato di realizzare la propria casa a mare in uno dei posti più belli del litorale laziale ma senza alcuna autorizzazione. Ora 25 persone, quasi tutte residenti in provincia di Caserta, sono indagate per reati ambientali e abusi edilizi commessi dopo che il gip del tribunale di Cassino ha firmato il decreto di sequestro nei loro confronti. I decreti sono stati notificati questa mattina dai Finanzieri del Comando Provinciale di Latina e del Reparto Operativo Aereonavale di Civitavecchia.

Case a mare senza autorizzazione nell’area archeologica

I sequestri operati dalle Fiamme Gialle riguardano immobili e manufatti abusivi realizzati in assenza della certificazione edilizia e dei requisiti previsti dalla vigente normativa, a ridosso del Parco Regionale Riviera di Ulisse e dell’area archeologica di Minturnae, nonché la strada privata servente all’accesso. L’indagine della Guardia di Finanza, avviata nel mese di febbraio del 2019 attraverso continui monitoraggi del territorio costiero da parte della Sezione Operativa Navale di Gaeta unitamente alla Compagnia di Formia, permetteva di rilevare la realizzazione di una vera e propria lottizzazione abusiva in un’area sottoposta a vincoli paesaggistico-ambientali e storicoarcheologici.

Rilievi fotografici per verificare i lavori

L’attività investigativa, coordinata dal Pubblico Ministero Emanuele De Franco, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Cassino, ha comportato in tempi diversi il controllo e l’ispezione di oltre 25.000 metri quadrati di territorio. Diverse le tipologie di accertamento e riscontro effettuati dagli investigatori, sia “a tavolino” che “su strada”: sorvoli con effettuazione di rilievi fotografici ripetuti nel tempo, sopralluoghi e appostamenti per verificare lo stato di avanzamento dei lavori nel periodo nonché l’individuazione dei mezzi d’opera impiegati nei cantieri aperti, comparazione di rilievi geosatellitari eseguiti in tempi diversi, consultazioni degli archivi catastali, acquisizione e analisi degli atti di acquisto e proprietà dei terreni, esame della documentazione edilizia agli atti delle Amministrazioni Pubbliche interessate e competenti per il rilascio o meno dei permessi a costruire.

17 case per un valore di 3 milioni di euro

All’esito dell’attività sono stati individuati, in un’area pari a circa 10.000 metri quadrati, 17 immobili adibiti a residenze di villeggiatura realizzati in spregio alla normativa urbanistico edilizia e ai vincoli paesaggistico-ambientali e storico-archeologici presenti sull’area L’impiego degli elicotteri della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di stanza a Pratica di Mare consentiva, inoltre, di verificare, dall’alto, come aree destinate a “verde pubblico”, sulla base del vigente piano regolatore comunale, fossero, invece, state trasformate in centri residenziali, mediante l’estirpazione della vegetazione mediterranea in loco esistente, con il successivo frazionamento in singoli lotti nonché la realizzazione di sistemi integrati viari, a servizio degli immobili abusivamente realizzati. Le ispezioni condotte permettevano di accertare la realizzazione abusiva di unità residenziali per una superficie complessiva pari a circa 2.200 metri quadrati con un valore commerciale stimato di oltre 3 milioni di euro.

Accusati per lo smaltimento illegale delle acque reflue

Gli ulteriori controlli della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare la completa evasione dei tributi comunali (IMU e TARI) nonché l’inquinamento perpetrato mediante lo smaltimento illegale delle acque reflue, attraverso le condotte di scarico degli immobili, sul suolo e nel sottosuolo a fronte della mancanza di collegamento al servizio idrico integrato della pubblica fognatura. Venticinque i soggetti, di origine campana, identificati quali responsabili e indagati dall’Autorità Giudiziaria per i reati ambientali e di abusivismo edilizio. Gli stessi, avvalendosi nel tempo di diverse ditte edili, hanno dato luogo ad una lottizzazione abusiva che ha determinato lo stravolgimento di un territorio soggetto a tutela paesaggistica ubicato a meno di 200 metri dalla linea del mare a ridosso del Parco Regionale Riviera di Ulisse e dell’area archeologica di Minturnae.

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