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Cronaca Cellole

Palpatine e proposte hot per evitare le multe: chiesti 9 anni per poliziotto

Due donne hanno denunciato, la Procura ha chiesto il carcere

Nove anni di reclusione. E’ stata questa la richiesta formulata dal Sostituto Procuratore Valentina Santoro nella sua requisitoria nel corso dell'udienza celebrata dinanzi la Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale, presieduta dal giudice Sergio Enea, nel processo a carico di A.L., 60enne assistente capo della Polizia di Stato, accusato di violenza sessuale e concussione aggravati.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere il poliziotto, nel 2018 (all’epoca in servizio presso il distaccamento della polizia stradale di Cellole) durante il turno di servizio in occasione dell'espletamento dell'attività di controllo stradale avrebbe abusato sessualmente di due automobiliste alla presenza dei figli minori delle stesse oltre che essere responsabile del reato di concussione.

Il primo episodio sarebbe avvenuto a Mondragone, nella tarda serata dell’8 marzo 2018, dove l'assistente capo dopo aver intimato l'alt alla Fiat Punto dove viaggiava l'automobilista di Mondragone con accanto la figlioletta di 8 anni seduta sul sedile anteriore del passeggero dopo aver chiesto i documenti e riscontrato delle infrazioni al codice della strada quali la revisione scaduta dell'auto e l'assenza di cintura per le due occupanti l'abitacolo avrebbe potuto chiudere un occhio e non elevare sanzioni se la donna lo avesse incontrato in un secondo momento per un incontro hot e nel mentre rendeva edotta la donna delle sue intenzioni le palpeggiava il seno e l'interno coscia alla presenza della figlia minore di costei.

Il secondo episodio si sarebbe verificato il 28 maggio 2018 a Castel Volturno dove il poliziotto, sempre in occasione dell'espletamento dell'attività di controllo stradale, fermò una Fiat Seicento con a bordo una donna di Castel Volturno ed i due figlioletti di 4 e 2 anni seduti sul sedile posteriore. Chiese i documenti e, rilevate le infrazioni, avrebbe attuato il medesimo schema, ossia di chiudere un occhio in cambio di un incontro sessuale postumo e nel mentre palpeggiava il seno e la coscia sinistra della donna in stato di gravidanza.

Le vittime denunciarono quanto subito alla Squadra Mobile della Questura di Caserta che, a seguito delle particolareggiate denunce, fecero scattare la misura cautelare a carico del collega con la sospensione dal servizio. Nel corso dell'udienza ci sono state anche le discussioni dei difensori delle vittime costituitesi parte civile e rappresentate dagli avvocati Ferdinando Letizia e Giovanni Lavanga.

Si torna in aula la prima metà di ottobre per la discussione del difensore dell'imputato l'avvocato Lorenzo Montecuollo e per la sentenza.

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