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Cronaca Marcianise

Sesso estremo dell'operaio con l'ex moglie: "Nessuna violenza, a noi piaceva farlo così"

Il 38enne si difende dinanzi al giudice dalle accuse di maltrattamenti svelando le pratiche sessuali: "Lo abbiamo fatto anche mentre ero ai domiciliari"

"Lei si dava di più per differenziarsi dalle altre donne. Si faceva fare di tutto. L'urina addosso? Era una nostra pratica sessuale così come i morsi ed il sesso molto spinto. Non l'ho mai presa a pugni. Sono un ex pugile e se l'avessi fatto le avrei fatto molto male. Gli schiaffi e gli sputi, sí certo. A lei piaceva, a noi piaceva fare sesso così". Sono le dichiarazioni di Mauro L., 38enne operaio edile di Marcianise, rese dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere - presieduta da Francesco Ciocia - nel corso dell'udienza nel processo che lo vede sotto accusa per maltrattamenti, lesioni personali aggravate, violenza privata, violenza sessuale, sequestro di persona ai danni dell'ex moglie.

Alle domande del Sostituto Procuratore Chiara Esposito, il 38enne ha eviscerato la natura malsana e scabrosa della relazione sentimentale con l'ex moglie. "Nonostante avessimo divorziato perché lei mi ha tradito noi continuavamo a vederci anche fino al giorno dell'arresto (avvenuto il 9 settembre 2021 nda). In realtà abbiamo continuato a vederci anche durante gli arresti domiciliari. Lei ha una ossessione sessuale nei miei confronti - ha ammesso l'imputato - facevamo sesso molto spinto. L'amore era finito. Lei voleva stare con me per me invece era solo sesso. Mentre lo facevamo ci mettevo tutta la rabbia possibile. Il tradimento non l'ho mai mandato giù e volevo si sentisse come una poco di buono quando facevamo sesso. La dovevo umiliare".

Nella lunga escussione sono state chiarite non solo le peculiari pratiche sessuali come quella dell'urina, i morsi ed i segni in generale sul corpo ma anche due ipotesi di reato contestate all'operaio edile marcianisano: il sequestro di persona e la violenza sessuale. "In quell'appartamento del B&B ci andavamo spesso anzi lei mi propose di chiedere al proprietario di affittarlo. Quella sera dopo aver discusso perché lei dopo due anni ammise il tradimento che io volli registrare per inviarlo al padre, dopo facemmo sesso tutta la notte come piaceva a noi: spinto e dopo la mattina andò via. Non ho né violentato né sequestrato nessuno". Nel corso dell'udienza è emerso l'amore malato dei coniugi tanto che nonostante l'imputato fosse detenuto l'ex moglie inviava lettere in carcere nelle quali c'era il progetto di vivere insieme.

Si torna in aula nella prima settimana di luglio per le discussioni degli avvocati. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Enzo Domenico Spina e Umberto Elia.

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