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Cronaca Castel Volturno

Il racconto dei carabinieri ai giudici: "Sesso negli uffici comunali per spintarella alla pratiche"

I rapporti consumati nelle stanze dell'ufficio tecnico e nel parcheggio del Municipio captati durante le indagini

Uno sguardo fugace e complice, un lieve cenno della testa ad intendere di seguirlo ed il sesso orale consumato avidamente nel parcheggio del municipio con la cartellina delle pratiche quasi a coprire la testa mentre l'atto sessuale si compiva. Altri rituali erotici venivano compiuti all'interno dell'ufficio avendo cura di chiudere la porta a chiave e mettere una mano sulla bocca per non disperdere nell'aria di gemiti di piacere.

È quanto emerso dalle dichiarazioni del sottoficiale del Reparto Territoriale di Mondragone chiamato a riferire sul materiale captato e sulle telecamere nascoste nel Comune di Castel Volturno rese dinanzi alla Prima Sezione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Giovanni Caparco, nel processo ad Antonio Di Bona, lo scabroso dipendente comunale di Castel Volturno, accusato di aver dato una 'spintarella' alle pratiche per i condoni edilizi e ai permessi a costruire in cambio di favori sessuali e ricariche sia telefoniche che Postepay nell'inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere che si abbatté come uno tsunami sul Municipio di Castel Volturno nel gennaio 2019 che portò a 6 arresti tra tecnici comunali ed agenti della polizia municipale e al divieto di dimora di un imprenditore poiché accusati a vario titolo di corruzione, concussione, falso ideologico, indebita induzione a dare o promettere utilità.

Antonio Di Bona, assistito dall'avvocato Ferdinando Letizia, è stato l'autore dei retroscena più piccanti dell'inchiesta della Procura sammaritana. Nella sua veste di preposto all'ufficio tecnico comunale con mansioni di archivista, addetto alla pubblicazione degli atti on line sull'Albo Pretorio e di addetto all'assrgnazione/smistamento delle pratiche si è reso responsabile del reato di corruzione, concussione sessuale, falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale. Dai 20 ai 50 euro di ricarica telefonica Di Bona rilasciava false certificazioni di destinazione urbanistica.

I favori sessuali con tecnici comunali e privati cittadini venivano elargiti per la modifica di rilievi fotografici inseriti nei fascicoli ex novo al fine di ottenere il parere favorevole della competente commissione per il paesaggio nelle pratiche di condono. Altresì nei fascicoli erano inseriti falsi bollettini attestanti pagamenti mai effettuati. Si torna il aula nella prima settimana di giugno per l'escussione di ulteriori testi.

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