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Cronaca Villa Literno

Il pentito dei Casalesi: "Zagaria mi mandò a difendere i Fontana dal gruppo Bidognetti"

Misso: "Guida chiedeva estorsioni a tutti, anche ai soci del capoclan"

Ci sono le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia del clan dei Casalesi alla base del maxi sequestro effettuato, nei giorni scorsi, ai danni dei fratelli Giovanni e Michele Fontana di Villa Literno.

In particolare vengono riportate agli atti le parole che Giuseppe Misso ha messo nero su bianco in un verbale del dicembre 2021. “Io ricordo che in un paio di occasioni Michele Zagaria mi chiese di intervenire su Villa Literno. La richiesta concerneva un intervento che dovevo fare sul territorio liternese perché qualcuno aveva dato fastidio ai due fratelli Fontana che Michele Zagaria mi fece così capire essere una impresa a cui teneva, verosimilmente per la parentela con lo ‘Sceriffo’ dei titolari”.

Misso, che pure non ricorda il fatto specifico, sottolinea: “Posso dare certezza del mio intervento presto il gruppo Bidognetti che in quegli anni era capeggiato da Luigi Guida che cominciò a richiedere in maniera indifferenziata a tutti gli imprenditori del posto il versamento del rateo estensivo, senza sapere se gli imprenditori costretti a pagare erano magari soci di Zagaria o degli Schiavone. Il mio intervento a favore dei Fontana, su richiesta di Michele Zagaria, si colloca proprio in questo contesto e dunque ricordo di essere andato sul posto, cacompagnato proprio da ‘Tonino Murzulella. Ho poi saputo che i fratelli Fontana si sono molto ingranditi rispetto alle dimensioni che avevano negli anni 2000 e sebbene io non ne abbia conoscenza diretta, ricollego questa loro espansione imprenditoriale direttamente a Michele Zagaria”.

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