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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Maxi operazione antimafia: sequestrati 2 milioni di euro a famiglia rom

Cinque membri del nucleo familiare nati nel casertano e poi trapiantati a Cassino

Maxi operazione antimafia nel cassinate: sequestrati beni per 2 milioni di euro ad una famiglia di etnia rom, composta da sette persone di cui 5 nate in provincia di Caserta. La compagnia dei carabinieri di Cassino e la Direzione Investigativa Antimafia di Roma, a seguito di una richiesta di applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale e di quella patrimoniale della confisca dei beni avanzata dalla Procura della Repubblica di Cassino e dalla Procura di Roma, le cui risultanze sono state pienamente condivise dalla Sezione Specializzata del Tribunale di Roma, hanno applicato il sequestro preordinato alla requisizione definitiva dei beni direttamente o indirettamente riconducili ai seguenti soggetti appartenenti ad un nucleo familiare di etnia rom, tutti residenti nella città di Cassino: M.A. (51enne nato nel casertano); M.I. (34enne nata nel casertano); M.G. (32enne nato nel casertano); M.A. (23enne nato nel casertano); S.M. (51enne nata nel casertano); S.F. (38enne nato nella zona pontina); P.V. (27enne nata nel frusinate). 

Le indagini

La maxi operazione consegue alle estese ed articolate attività di indagine svolte dalla compagnia di Cassino nell’ambito nell’indagine denominata “San Bartolomeo” del 2019, ed ancor prima in quella denominata “Due Leoni” del 2016 svolta congiuntamente alla guardia di finanza, le quali hanno già consentito di evidenziare un contesto associativo per lo spaccio di sostanze stupefacenti e all’intestazione fittizia di beni a carico dei predetti. I successivi approfondimenti investigativi, che si sono serviti altresì degli ulteriori elementi idonei a delineare compiutamente l’elevata pericolosità sociale della compagine, ossia precedenti penali e pregiudizi di polizia (in materia di stupefacenti, ricettazione, lesioni personali, resistenza a publico ufficiale, estorsione, rapina, falsità ideologica e materiale, usura, truffa, appropriazione indebita), pregresse applicazioni di misure limitative della libertà personale e di prevenzione, dichiarazione rese da collaboratori di giustizia, informative di polizia giudiziarie e comunicazioni di notizie di reato convergenti) consentivano l’emissione di questo importante provvedimento nei loro confronti.

I sequestri

In particolare, risultano coinvolti: 16 rapporti finanziari in essere presso istituti di credito/postali compresi conti di deposito/correnti e linee di finanziamento; 7 immobili di cui uno ubicato a Pescara mentre gli altri situati nel circondario di Cassino; 7 terreni destinati all’agricoltura/pascolo e un'area urbana edificabile situati nel cassinate; una società a responsabilità limitata semplificata attiva nel commercio e nel noleggio di autovetture, motocicli e veicoli industriali, nuovi ed usati; un'autovettura intestata ad una società, ma nella disponibilità di uno dei soggetti attenzioni. In tale contesto, a fronte di dichiarazioni dei redditi pari a zero o poco più elevate si è accertato un patrimonio finanziario, il possesso di beni mobili e immobili, assolutamente sproporzionato e ingiustificato. Il valore complessivo dei beni oggetto dell’odierno sequestro è valutato in circa due milioni di euro.

Le intercettazioni

Al riguardo, assai significativo del contesto e della consapevolezza dei soggetti circa l’origine illecita delle proprie disponibilità economiche appare la conversazione tra due donne del gruppo, durante la quale emerge chiaramente l’impossibilità di comprovare l’acquisto, per 200.000 euro, di una abitazione: “dove sono usciti sti soldi, tua madre ha due mutui sopra le spalle, la casa l’hai venduta e va bene, subito scattano i controlli” e successivamente “questa qua non è un problema, e quella la sopra che poi non si riescono a dichiarare tutti quei soldi”. 

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