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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Capacchione, colpo di scena in Cassazione sui sequestri

Accolto il ricorso della Procura contro l'imprenditore fratello della senatrice Pd

Nuovo colpo di scena nell’inchiesta che vede coinvolto l’imprenditore casertano Salvatore Capacchione (fratello della senatrice Pd Rosaria), l’ex dirigente del Comune di Caserta Carmine Sorbo e l’ex direttore dei lavori Amato Folco. La Cassazione ha, infatti, accolto il ricorso della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere annullando, con rinvio, la decisione del Riesame che aveva dissequestrato l’area della ex Saint Gobain dove, secondo gli inquirenti, sarebbero stati commessi degli abusivi. Le motivazioni saranno rese note nelle prossime settimane.

L’indagine era scattata ad inizio anno ed aveva coinvolto, in un primo momento, anche l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, la cui posizione è stata poi archiviata. A far partire le indagini della magistratura i rilievi mossi dall’Anac sul permesso a costruire numero 46 rilasciato dal dirigente Carmine Sorbo il 28 maggio del 2015, quando Del Gaudio era già stato sfiduciato da 17 consiglieri comunali e di lì a qualche giorno si sarebbe definitivamente dimesso.

Il permesso, il cui iter fu bollato dalla Procura come “farraginoso e inconsueto”, autorizzava la Planta Global srl a realizzare un intervento di edilizia residenziale convenzionata, in particolare ad edificare 4 grossi fabbricati composti da 304 alloggi, oltre a negozi e uffici, nonché due piani interrati destinati ai parcheggi.

Per gli inquirenti il permesso a costruire rilasciato a Capacchione non solo violava gli strumenti di pianificazione urbanistica di carattere generale come il Piano regolatore comunale e il Piano del Consorzio Asi (Area Sviluppo Industriale) della Provincia di Caserta, ma era illegittimo, in quanto rilasciato da un dirigente – Carmine Sorbo – non competente

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