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Cronaca Teano

L’omicidio di Serena Mollicone resta senza colpevoli

Assolto il maresciallo Mottola, il figlio e la moglie

L'omicidio di Serena Mollicone resta senza colpevoli. La Corte d'Assise del tribunale di Cassino, presieduta da Massimo Capurso, al termine di una lunga camera di consiglio arrivata a 21 anni dall'omicidio della studentessa, ha pronunciato la propria sentenza: tutti assolti. 

Assolti perchè il fatto non sussiste il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Annamaria ed il figlio della coppia Marco, accusati di essere gli esecutori dell'omicidio della ragazza. Per loro la procura aveva chiesto pene pesanti: 30 anni per l'ufficiale dell'Arma, 24 per il figlio e 21 per la moglie. 

Per i pubblici ministeri Maria Beatrice Siravo e  e Maria Carmen Fusco, Serena il primo giugno del 2001 sarebbe entrata nella caserma dei carabinieri di Arce dove, nell'alloggio della famiglia del comandante della stazione, avrebbe avuto una lite con Marco Mottola in seguito alla quale avrebbe battuto la testa contro una porta. Poi, con l'intervento di Franco Mottola e sua moglie, il corpo sarebbe stato coperto con un sacco di plastica e portato nel bosco. La ragazza sarebbe morta soffocata. 

Sono trascorsi 21 anni. Anni di indagini, sospetti e depistaggi che sono confluiti nel maxi processo che si è concluso oggi con la sentenza di assoluzione. Anni in cui il papà di Serena, Guglielmo Mollicone, si è battuto affinché emergesse la verità. Guglielmo si è spento nel 2020, poco prima del rinvio a giudizio dei Mottola. In aula alla lettura del dispositivo oltre allo zio di Serena erano presenti anche i genitori di Marco Vannini. Il messaggio che mando alla famiglia di Serena è quello di confidare sempre nella giustizia - le parole di Marina Vannini -  Io e mio marito siamo l'esempio che il bene prevale sempre sul male. Serena aveva 6 anni quando ha perso la mamma e il padre è morto prima di questo processo. Io, come mamma di Marco, sono venuta a sostegno di questa famiglia e spero in una sentenza esemplare. Mi auguro che sia una sentenza giusta e che si avvicini alla verità", hanno detto a FrosinoneToday.

Assolti anche gli altri due carabinieri coinvolti: il luogotenente Vincenzo Quatrale, accusato di concorso in omicidio ed istigazione al suicidio nei confronti del brigadiere Santino Tuzi, e l'appuntato Francesco Suprano, accusato invece del reato di favoreggiamento. 

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