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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Castel Volturno

Arrestato, assolto e risarcito: Ministero perde ricorso contro ex consigliere

E' stato in carcere dal 22 febbraio al 6 marzo 2012 ed ha incassato 10mila euro

L'ex consigliere comunale di Castel Volturno, Giuseppe Gravante, probabilmente chiude definitivamente il suo incubo con la giustizia. La Cassazione infatti ha rigettato il ricorso presentato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze dopo che Gravante, in seguito alla decisione della Corte di appello di Napoli, aveva ottenuto 10mila euro a titolo di riparazione per la ingiusta detenzione subita per 15 giorni di custodia cautelare in carcere, subita dal 22 febbraio al 6 marzo 2012 in quanto indagato in relazione al reato di concorso esterno nell'associazione di stampo camorristico facente capo al clan dei casalesi ed in particolare alla fazione capeggiata da Bidognetti Raffaele, Guida Luigi, Di Maio Francesco, Zagaria Vincenzo.

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia del 25 febbraio 2012, Gravante (rappresentato dall'avvocato Raffaele Crisileo) si avvaleva della facoltà di non rispondere e rendeva dichiarazioni spontanee riferendo di aver ricoperto la carica di consigliere del comune di Castel Volturno dal 2005 al 23 agosto 2011, di non aver rilasciato licenze o permessi non rientranti nelle competenze del consiglio comunale; i permessi alla società Domitia Village erano stati rilasciati da tecnici appartenenti a gruppi politici contrapposti; aveva fornito informazioni lecite, riguardanti circostanze apprese nel suo ruolo di consigliere. E quindi con ordinanza del 5 marzo 2012, il G.I.P. revocava la misura cautelare emessa nei confronti dell'ex consigliere per carenza dei gravi indizi di colpevolezza ordinandone l'immediata liberazione.

All'esito dell'udienza preliminare con sentenza del 6 marzo 2015, irrevocabile il 3 maggio 2015, il G.U.P. del Tribunale di Napoli dichiarava non luogo a procedere nei confronti del Gravante in relazione ai reati ascrittigli con la formula perché il fatto non sussiste.

La vicenda in esame, ricostruita sulla base delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia avvalorate dagli esiti delle attività investigative e delle operazioni di intercettazione, concerne la realizzazione, in località Lago Patria, dell'imponente complesso turistico alberghiero, con annesse piscine ed impianto sportivo, di proprietà della Domitia Village s.r.l. attuata mediante autorizzazioni rilasciate in violazione della normativa da amministratori e funzionari del comune di Castelvolturno per effetto dell'intervento di Guida Luigi, Bidognetti Raffaele, Zagaria Vincenzo, Di Maio Francesco, referenti del clan dei casalesi per la zona di Castelvoltumo, ed in cambio delle quali altri imputati si impegnavano a versare al sodalizio criminale, come corrispettivo dell'intervento, la somma di 6mila euro per ogni appartamento realizzato.

Quindi Gravante ottiene il risarcimento ma la sua battaglia giudiziaria non si era ancora chiusa fino all'attuale sentenza della Cassazione che ha rigettato il ricorso del Ministero e condannato lo Stato al pagamento delle spese processuali, operando, in tal caso, la pubblica amministrazione a tutela dei propri interessi patrimoniali privatistici in contrapposizione a domanda di analoga natura e non quale parte necessaria che esercita pubblici poteri autoritativi. 

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