Colpo di scena, il Consiglio di Stato ribalta la sentenza per la Senesi
Per i giudici il mancato raggiungimento dei livelli di differenziata non è colpa della ditta
Il Consiglio di Stato ribalta il ricorso presentato dal Cite nei confronti della Senesi e conferma l'affidamento alla società del patron Rodolfo Briganti del servizio rifiuti nel comune di Gricignano d'Aversa.
I giudici della V sezione del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso della Senesi alla sentenza di primo grado emessa dal Tar che aveva annullato gli atti di gara in quanto la Senesi aveva omesso di dichiarare i presunti gravi errori professionali in cui era precedentemente incorsa e che avevano portato a due sanzioni da parte del Comune di Aversa, da 512mila e 494mila euro, per il mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata.
Per i magistrati del Consiglio di Stato tale circostanza non basta per annullare gli atti della gara d'appalto in quanto il mancato raggiungimento dei livelli di differenziata non può "inequivocamente ritenersi che l’applicazione di penali contrattuali sia sintomo inconfutabile di errore grave nell’esercizio dell’attività professionale".
"Non può sottacersi - proseguono i giudici - che il mancato raggiungimento da parte della Senesi S.p.A. nell'esecuzione del rapporto contrattuale con il Comune di Aversa delle percentuali di raccolta differenziata per gli anni 2014 e 2015 (circostanza che ha determinato l’applicazione delle penali contrattuali) non costituisce di per sé ed automaticamente, soprattutto in mancanza di altri elementi probatori anche solo indiziari (che il C.I.T.E. non ha in alcun modo fornito), elemento sintomatico dell’errore grave da farsi sicuramente risalire alla responsabilità colpevole di un affidatario del servizio, potendo tale inadempimento derivare – non irragionevolmente - da una serie di più svariati comportamenti di soggetti terzi oppure anche da eventi esterni".
E sull'interdittiva antimafia che ha colpito la Senesi, alla base di una richiesta di rinvio da parte del Cite, il Consiglio di Stato ha ritenuto di poter decidere in quanto il provvedimento emesso dalla Prefettura di Fermo "non può direttamente influire sulla controversia in esame".
