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Cronaca

Sei dosi di vaccino iniettate a un detenuto: "Ho paura di non rivedere mio figlio"

La fiala di siero Pfizer non è stata diluita ed è stata inoculata al 40enne. L'errore subito ammesso dalla direzione sanitaria

Iniettate sei dosi di vaccino ad un detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere. E' quanto accaduto nei giorni scorsi alla casa circondariale 'Francesco Uccella' dove "per un errore umano" subito ammesso dalla direzione sanitaria, è stata inoculata l'intera fiala non diluita del siero Pfizer a R.O., circa 40 anni di Bergamo. 

Il detenuto, alla seconda dose, dopo che ci si è resi conto dell'accaduto è stato portato in ospedale a Sessa Aurunca dove "non ha ricevuto cure adeguate - denuncia la garante provinciale dei detenuti Emanuela Belcuore - Addirittura è stato l'agente della penitenziaria che lo ha accompagnato a comprargli una bottiglietta d'acqua". Dopo qualche ora in osservazione il 40enne ha firmato le dimissioni ed è rientrato presso la casa di reclusione. 

Qui è stato tenuto in infermieria centrale dalla quale ha chiesto di essere trasferito in cella. Ma i possibili effetti indesiderati potrebbero manifestarsi anche a distanza di qualche giorno, al punto che il detenuto ha espresso tutta la sua angoscia. "Mi ha riferito di aver paura di non rivedere più suo figlio di appena 8 mesi", rivela la garante.

Comunque, "la direzione sanitaria ha subito ammesso che si è trattato di un errore umano - prosegue Belcuore - E' un peccato che dopo la campagna di sensibilizzazione che è stata fatta tra i detenuti affinché si vaccinassero accadano queste cose".

L'episodio, inoltre, rimarca la carenza di personale, soprattutto di area sanitaria, all'interno del carcere. Problematica più volte segnalata sia dai sindacati sia dagli stessi garanti, regionale e provinciale. "Mancano medici, infermieri, psicologi mentre i pochi psichiatri sono impegnati solo nel reparto Rem, dove ci sono detenuti con conclamati disturbi psichici", conclude Belcuore. 

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