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Cronaca Casal di Principe

Schiavone: “Zagaria investiva soldi nelle imprese ed imponeva le forniture”

Il figlio di Sandokan: “Era troppo rigido per questo molti imprenditori passavano con noi”

Non solo gli appalti da far vincere ad imprese vicine al clan ma anche l'imposizione di forniture e la partecipazione diretta del boss alle attività imprenditoriali. Era questo il "sistema" di Michele Zagaria, descritto da Nicola Schiavone nel corso della sua testimonianza al processo Jambo.

Il figlio di Sandokan ha spiegato come il clan ricavasse il 3% se gli imprenditori prendevano l'appalto da soli mentre la quota aumentava al 13% dell'importo se l'appalto veniva aggiudicato grazie all'intervento dei Casalesi. "Io non sono mai entrato in società con gli imprenditori - ha spiegato Schiavone - Mi interessava portare acqua al mulino centrale (la cassa centrale del clan nda). Michele Zagaria, invece, entrava in società con loro", investendo o imponendo forniture.

"Io non davo imposizioni. Facevo prendere i lavori, pagavamo l'amministrazione (di turno nda), prendevo il 10% ed il resto era suo (dell'imprenditore dna). Zagaria invece interveniva economicamente ma era troppo rigido - ha proseguito Schiavone - Per questo alcuni imprenditori sono passati con noi, per questa visione di Zagaria troppo restrittiva".

Schiavone ha anche fatto un paragone con il passato quando "sono state costituite società con i soldi della cassa centrale del clan. Successivamente ognuno si è gestito in modo proprio"

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