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Cronaca Casapesenna

Schiavone jr in aula contro il boss ed il sindaco

Il figlio di Sandokan dovrà confermare in aula le accuse a Fortunato Zagaria e Capastorta

Lo ha definito "una testa di legno di Michele Zagaria". Ed ora Nicola Schiavone dovrà confermare le accuse formulate a carico dell'ex sindaco di Casapesenna in aula.

Il giudice Francica ha, infatti, ammesso la testimonianza del rampollo di casa Sandokan al processo che vede alla sbarra l'ex primo cittadino, il boss "Capastorta" ed un consigliere comunale, Luigi Amato, accusati di aver minacciato, con l'aggravante mafiosa, un altro primo cittadino, Giovanni Zara (costituitosi parte civile) perché si schierò apertamente contro la camorra. Il collegio ha ammesso anche la testimonianza di Francesco Barbato, considerato dagli inquirenti come il braccio destro proprio di Schiavone jr.  

Le dichiarazioni di Nicola Schiavone risultano particolarmente rilevanti nell'ambito di questo processo e spiegano gli equilibri tra il clan e la politica locale, con gli amministratori "scelti" dai referenti territoriali del sodalizio criminale. Ed a Casapesenna la scelta del sindaco avveniva su indicazione di Michele Zagaria ed in questo contesto venne individuato Fortunato Zagaria definito da Schiavone jr come "uomo politico di Michele Zagaria", cioè "persona disponibile ed esecutore delle nostre direttive", ha rivelato ai magistrati della Dda. Si tornerà in aula alla fine di gennaio per ascoltare dal vivo le parole di Schiavone.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Paolo Trofino e Lino Mascia

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