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Cronaca Cesa

"Schiavone è inattendibile": svolta in Cassazione per Verde

Il figlio del capoclan lo accusa di aver partecipato all'omicidio di Michele Caterino

Nicola Schiavone è inattendibile. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso di Alberto Verde, accusato dell'omicidio di Michele Caterino di Cesa, annullando l'ordinanza di custodia cautelare ed inviando gli atti al tribunale del Riesame di Napoli per rivalutare il caso.

Verde, difeso dall'avvocato Franco Liguori, era stato arrestato a giugno insieme a Giovanni e Nicola Mazzara ed al collaboratore di giustizia Tommaso Scarano, che ha ammesso le proprie responsabilità e chiamato in causa gli altri tre. Dopo l'arresto Verde ha ottenuto gli arresti domiciliari.

Nelle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare c'erano le accuse formulate da Schiavone, il figlio del capoclan Sandokan, che con le sue dichiarazioni ha fatto luce su due delitti di camorra: quello di Caterino e quello di Cesario Ferriero, crivellato di colpi la sera di Natale sotto casa della sua fidanzata, in via Fratelli Cervi a Cesa.

L'avvocato Liguori, però, ha impugnato l'ordinanza in Cassazione incentrando il ricorso proprio sull'inattendibilità di Schiavone con la Suprema Corte ha accolto l'istanza.  

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