rotate-mobile
Cronaca Mondragone

Ricorso sul voto, il Comune rischia di "restare fuori" dal processo

L'ex sindaco Schiappa ha chiesto di annullare le elezioni

Martedì prossimo 19 dicembre 2017, dinanzi la seconda sezione del Tar Campania (Giancarlo Pennetti presidente, Gabriele Nunziata, Carlo Dell'Olio e Brunella Bruno consiglieri, relatore Francesco Guarracino), si terrà l'udienza pubblica sul ricorso proposto il 14 luglio scorso dall'ex sindaco del Comune di Mondragone Giovanni Schiappa ed altri, avverso il procedimento di elezione del sindaco e del consiglio comunale di Mondragone relativo alle elezioni dell'11 giugno 2017.

L'ex sindaco ha presentato la richiesta di annullamento del voto in quanto il risultato sarebbe stato viziato da "gravissime anomalie", tra le quali la mancata corrispondenza tra le schede a disposizione dei seggi e quelle votate. Secondo quanto affermato nel ricorso, ci sarebbero delle 'schede ballerine' che non sarebbero state trovate in seguito al riconteggio finale e questo metterebbe a rischio l'intero svolgimento del voto.

La difesa del Comune, conferita con decreto dal sindaco di Mondragone Virgilio Pacifico soltanto il 12 ottobre 2017 a ben due legali, gli avvocati Stefano La Marca e Domenico Emiliano Pagano, potrebbe essere decaduta dai termini in quanto il comma 5 dell'articolo 130 del codice del processo amministrativo stabilisce che l'amministrazione resistente ed i contro-interessati depositano nella segreteria le proprie controdeduzioni nei 15 giorni successivi a quello in cui la notificazione si è perfezionata nei loro confronti. Il 10 agosto 2017 è intervenuta la costituzione dell'interessato Ufficio Territoriale di Governo, mentre la relativa memoria dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato è datata 2 novembre 2017.

La costituzione del resistente Comune di Mondragone, invece, è datata soltanto 17 novembre 2017, mentre alla memoria dell'ente resistente del 1 dicembre 2017, poi, non sono mancate le repliche dei ricorrenti il 7 dicembre 2017, a firma dell'avvocato Luca Rubinacci che aveva curato la proposizione del ricorso sulle scorse elezioni amministrative mondragonesi.

La giurisprudenza non reputa sempre rilevante la costituzione tardiva sul presupposto che il codice del processo amministrativo, nella parte in cui regola il rito elettorale, non qualifica questo termine espressamente come perentorio. Però il comma 3 delll’articolo 82, nonché l'articolo 83, del decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 16 maggio 1960, ancora oggi vigente, stabilisce che sono perentori i termini per la notifica del ricorso e la costituzione delle parti. Staremo a vedere, nel metodo e nel merito, come andranno le cose.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ricorso sul voto, il Comune rischia di "restare fuori" dal processo

CasertaNews è in caricamento