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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Morto dopo operazione, il figlio ascoltato dopo la denuncia: “Riesumate la salma”

Salvatore Di Vilio ha chiesto di aprire un’indagine sul decesso del padre

"Perché non riesumate ancora la salma di mio padre per accertare la verità?”. E’ il grido di Salvatore Di Vilio, figlio di Francesco, che qualche giorno fa è stato a lungo interrogato dal magistrato e dalla polizia giudiziaria delegata ad eseguire le indagini dopo la denuncia presentata contro il medico che ha operato il genitore. Salvatore Di Vilio ha chiesto che venga effettuata al più presto l'autopsia sul corpo del padre, deceduto dopo un'operazione simile a quella della giovane mamma di Santa Maria Capua Vetere Angela Iannotta. Come quest’ultima, anche Francesco Di Vilio è stato colpito da una setticemia seguita da choc settico mentre erano ricoverati alla clinica Villa del Sole di Caserta ed entrambi trasferiti poi negli ospedali. Angela si è salvata, mentre Francesco no.

Dopo la denuncia presentata dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo per conto di Angela Iannotta nei confronti del chirurgo Stefano Cristiano che l’ha operata per ben due volte, si era aggiunta, sempre nel febbraio scorso, la denunzia di Salvatore Di Vilio, che aveva chiesto la riesumazione della salma del suo papà, Francesco (deceduto il 1 gennaio di quest’anno) per effettuare l’esame autoptico sulla salma del proprio genitore.

Di qui l’apertura di un’inchiesta penale presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Questa richiesta di riesumazione Salvatore Di Vilio l’ha rivolta agli inquirenti nei giorni scorsi quando é stato sottoposto ad un lungo interrogatorio da parte degli inquirenti che conducono le indagini sul mega processo in corso in cui il giovane trentenne, che vive a Roma e lavora presso l’Università Tor Vergata, ha chiarito passaggio per passaggio l’intero dramma che ha vissuto suo padre Francesco, dal ricovero presso la Clinica Villa del Sole di Caserta fino alla morte dopo le complicanze per setticemia e choc presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. L’uomo, infatti, morì dopo essere stato sottoposto a più interventi chirurgici complessi come quelli cui è stata sottoposta Angela Iannotta. L’ipotesi è che anche in quel caso possa essere stato commesso qualche errore.

Salvatore Di Vilio vuole vederci chiaro fino in fondo e ha fatto un appello pubblico al Ministro della Sanità Roberto Speranza e al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e ha dichiarato: “Chiedo che venga fatta chiarezza non solo in sede penale ma anche con un’inchiesta amministrativa del Ministro e della Regione Campania sulla struttura privata convenzionata con il SSN che ha trattato nella fase pre, intra e post operatoria mio padre per verificare se era in possesso di tutti i requisiti di idoneità tecnica e sanitaria per effettuare interventi così complessi, tre addirittura eseguiti nell’arco di un mese circa”.

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