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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Teano

Il bacio del padre alla bara di Serena per il ‘vero funerale’ dopo il depistaggio del maresciallo casertano

La salma della ragazza uccisa nella caserma dei carabinieri è tornata a casa

Ha atteso 16 anni per il ‘vero funerale’ alla giovane figlia uccisa. Ma venerdì sera, Guglielmo Mollicone ha potuto finalmente assistere alla Santa Messa per la figlia Serena, la giovane ragazza uccisa nel 2001 nella caserma dei carabinieri di Arce. La salma è tornata da Milano, dove è stata nuovamente esaminata per il supplemento di indagini chiesto dalla Procura che ha portato ad una svolta importante nell’inchiesta.

E finalmente Guglielmo ha potuto assistere al funerale della figlia. Per lui è come se fosse stato il primo funerale. Come se la sua adorata figlia fosse stata uccisa da poco. Perchè lui, quel funerale di sedici anni fa, lo ricorda come un incubo. Il primo, reale, depistaggio di un presunto assassino rimasto impunito per tanti anni, ha inizio proprio nel giorno dell'addio. Quando l'allora comandante della stazione dei carabinieri di Arce, l'ex maresciallo Franco Mottola, si reca nella chiesa e davanti a decine di giornalisti arrivati da tutta Italia, preleva il padre straziato e lo lascia in caserma, per tre ore, senza un valido motivo.

L'Italia intera, quel giorno, ha creduto che il padre della ragazza assassinata, stesse per essere arrestato. Oggi, quel gesto, assume un altro ‘sapore’ vedendo anche ciò che sta emergendo dall’inchiesta della Procura che ha indagato, oltre a Mottola, anche il figlio, la moglie ed altri due carabinieri.

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