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Cronaca Castel Volturno

Ex sindaco indagato per disastro ambientale ma "non c'è inquinamento"

Russo si sfoga: "Ho fatto tutto il possibile con un finanziamento da 8 milioni ma sembra che sia solo colpa mia". Sequestrato l'impianto

"I dati delle concentrazioni allo scarico del depuratore risultano rispettosi dei limiti previsti" dalla legge ma lo stato dell'impianto "non costituisce il necessario presidio di prevenzione dei fenomeni di inquinamento derivante dai reflui urbani o ad essi assimilabili". In altre parole non c'è inquinamento ma potrebbe esserci proprio per la fatiscenza dell'impianto. E tanto basta per indagare l'ex sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo con diverse accuse, tra cui quella di disastro ambientale, nonostante "quell'acqua si possa bere", ha detto l'ex fascia tricolore castellana.

Una situazione paradossale che ha coinvolto l'ex primo cittadino e portato al sequestro preventivo dell'intero sistema idrico di Destra del Volturno. "Circa un anno fa c'è stato un accesso sull'impianto da parte della Capitaneria di Porto a cui sono seguiti diversi accessi, ispezioni, analisi ed indagini tecniche - spiega Russo - E' emerso come il flusso di scarico in uscita dal depuratore, che finisce nel fiume Volturno, sia corretto e rientri nei limiti previsti dalla legge ma che lo stato dell'impianto è fatiscente". 

In pratica " i giunti di collegamento dei tubi delle condotte fognarie - dice ancora Russo - sono in gran parte aperti per cui in essi entra acqua salmastra di falda che diluisce la materia prima (reflui) e porta sale e sabbia all’impianto, con effetti devastanti sulle pompe, sulle vasche, sui fanghi e sull’intero ciclo di depurazione. In questo modo, però, l’acqua in entrata nel depuratore è così diluita - quindi c'è una naturale depurazione - che potrebbe essere già questa versata nel fiume senza trattamento. Immaginate col trattamento del depuratore: si può bere!". 

E allora se non c'è inquinamento di cosa è indagato Dimitri Russo? Sostanzialmente di una possibilità di reato e cioè che "i reflui urbani del Comune di Castel Volturno tracimino verso la falda e verso i terreni di sedime, con ciò derivando un pericolo di inquinamento e disastro ambientale". Una possibilità che per Russo è "pari a zero perché le nostre condotte sono sottoposte alla falda che con la pressione esercitata impedisce la fuoriuscita dei reflui. Quindi nei tubi entra l’acqua di falda (non viceversa!) che diluendo le acque nere compie un trattamento naturale disinquinante, poi, una volta entrate nel depuratore, viene completata la depurazione e il flusso di acqua, alla fine, non inquinante, viene scaricato nel Volturno".

L'ex sindaco, inoltre, ribadisce come la criticità segnalata dalla Procura sia stata da lui "ereditata ma vengo indagato soltanto io ed i vari presidenti della Multiutility che si sono avvicendati sotto il mio mandato. E i sindaci prima di me? E i commissari prima di me? E i dirigenti del settore? E i presidenti della Multiutility prima del 2014? Niente, nessuno". 

L'ex sindaco si sente, sostanzialmente, beffato in quanto "ho fatto tutto il possibile con un progetto di rifunzionalizzazione del depuratore, della rete fognaria e degli impianti di sollevamento, per un valore di 8 milioni di euro, ho cercato il finanziamento, l’ho ottenuto dalla Regione Campania, l’ho inserito nel protocollo d’intesa ed a breve riceveremo i fondi. E per questo mi indagano?". Russo, comunque, si dichiara "tranquillo e fiducioso dell'operato del gip e convinto dell'archiviazione del procedimento".   

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