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Cronaca Casal di Principe

Le case cedono sotto i colpi delle ruspe. La Procura: "Famiglie hanno già soluzioni alternative"

La Troncone risponde alle polemiche: "Esecuzione rinviata da marzo. Fabbricato pericoloso per i bambini"

La ruspa è arrivata in via Ancora a Casal di Principe ed ha svolto il proprio lavoro. Le abitazioni abusive sono iniziate a cadere sotto i colpi del mezzo meccanico inviato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nonostante la protesta plateale del sindaco Renato Natale che mercoledì ha rassegnato le proprie dimissioni. Sono state ore complicate quelle che si sono vissute a Casal di Principe: dalla notte le due abitazioni sono state occupate e solo nella tarda mattinata le ruspe hanno iniziato ad operare, dopo la strenua resistenza delle due famiglia interessate e degli attivisti dei comitati che sono giunti in loro soccorso.

Il capo della Procura: “Demolizione rinviata per 6 mesi”

Al centro delle polemiche è finita soprattutto chi ha ordinato la demolizione, soprattutto dopo la conferenza stampa del sindaco Natale. Ed è proprio a lui che ha voluto rispondere il capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Maria Antonietta Troncone.  “L’istanza di rinvio avanzata dal sindaco del Comune di Casal di Principe - spiega - venne avanzata già dal 29 marzo, data inizialmente fissata per l’esecuzione, ed ha dato luogo all’accoglimento delle richieste di rinvio, tant’è che l’esecuzione è stata differita fino al 2 settembre, ferma restando l’assunzione da parte del sindaco dell’impegno di individuare una sistemazione alloggiava adeguata per i due nuclei familiari. Decorso ampiamente il termine concesso, è stata fissata l’esecuzione per il 2 settembre, non potendo ulteriormente rinviare la demolizione, anche in virtù delle situazioni di pericolo del fabbricato, tali da poter compromettere l’incolumità fisica dei miniati”. La Troncone, inoltre, aggiunge che “entrambi i nuclei familiari hanno reperito soluzioni abitative alternative. E’ emesso che uno dei nuclei familiari era già anagraficamente residente, sin dal dicembre 2020, in un’abitazione diversa da quella oggetto della demolizione, usufruendo di alloggio popolare, così come riferito da uno dei componenti del nucleo alla polizia giudiziaria. La seconda famiglia ha riferito, alcuni giorni prima dell’esecuzione, di aver rinvenuto una soluzione alloggiava in affitto. Per questo appaiono venuti meno i presupposti a fondamento della richiesta di rinvio, atteso che le due famiglie hanno trovato sistemazione altrove, circostanza che ha reso possibile l’esecuzione della demolizione del fabbricato”.

“Enorme cubatura, oltre la necessità abitativa"

Il manufatto abusivo è oggetto di una sentenza penale di condanna del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione distaccata di Aversa, passata in giudicato il 6 luglio 2005, che contiene l’ordine giudiziale di demolizione del manufatto abusivo di proprietà di I.A., in quanto risulta sprovvisto di autorizzazioni ruba urbanistiche ed è pertanto privo di alcun tipo di progetto strutturali ed edilizio, nonché di certificazione di agibilità, con riferimento alla vigente normativa in materia, compresa quella sanitaria. Il palazzo, edificato in zona agricola ‘E1’, è composto da tre livelli fuori terra, per una cubatura pari a circa 2370 metri cubi “il che evidenzia che non si tratta di edificazione per necessità abitativa” sottolinea in una nota la Procura. L’interno fabbricato è stato realizzato “senza alcun criterio di regolarità sismica risulta essere privo di collaudo sismico, non essendosi provveduto al doveroso deposito degli atti progettuali presso l’Ufficio dello Sportello Unico per l’edilizia competente”. La zona dove è stato costruito è coperta da diversi vincoli: sismico, zona agricola e di inedificabilità dal piano regolatore comunale. “Inoltre l’immobile - continua la Procura - presenta diverse situazioni di ulteriori pericolo, quali l’assenza di passamano e parapetti sulle scale, attualmente allo stato grezzo, per l’accesso agli appartamenti, con evidente e concreto pericolo di caduta dall’altro. Anche l’impianto elettrico presenta elevate criticità, in quanto sono presenti nel manufatto abusivo numeroso fili elettrici volanti”.

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