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Cronaca Sparanise

Giovane mamma morta dopo cura con la pillola, aperta indagine: la salma sarà riesumata

Il marito aveva presentato una denuncia raccontando il calvario di Rossella

La Procura di Santa Maria Capua Vetere vuole vederci chiaro sulla morte di Rossella Fiato, la 34enne di Sparanise madre di tre figli, spirata improvvisamente lo scorso 4 aprile. Il pubblico ministero Nicola Camerlingo, al quale è affidata l'inchiesta, ha disposto la riesumazione della salma per effettuare l'esame autoptico a distanza di quasi tre mesi. 

Il sostituto procuratore ha conferito in queste ore l'incarico ad Ernesto Catena, uno dei massimi esperti regionali di Tisiologia e malattie dell'apparato respiratorio, ed Antonio Palmieri quali consulenti tecnici. Una morte sulla quale c'è ancora il giallo e sulla quale i familiari della donna ed in particolare il marito e padre dei tre figli - di 12, 10 e 3 anni - chiedono di far luce. 

Lo scorso 23 aprile il marito, rappresentato dall'avvocato Salvatore Piccolo, ha depositato un esposto-denuncia in Procura raccontando il calvario della povera Rossella e la ricostruzione dei mesi precedenti effettuata anche grazie alla visione dei messaggi Whatsapp della moglie scomparsa. La 35enne almeno da gennaio sarebbe stata in cura presso un dermatologo per patologie dermatologiche, in particolare per curare un'acne cistica. Alla fine di gennaio Rossella, che lamentava irregolarità nel ciclo mestruale, si rivolse ad una ginecologa che le prescrisse la pillola anticoncezionale.

Da quel momento inizia il suo calvario. Settimane di malessere, con le gambe gonfie, formicolii, rigidità nervosa ad uno degli arti inferiori ed un problema alla pianta del piede. Nonostante le richieste alla professionista - sulla scorta anche dei consulti con il suo medico di base che le aveva suggerito di sospendere la cura - la ginecologa prima avrebbe attribuito quella situazione clinica al fatto che la donna "bevesse troppa acqua" poi di dormire con dei cuscini sotto le gambe per sollevarle ma senza mai consigliare alla donna degli accertamenti approfonditi, con le uniche analisi che sarebbero state fatte dalla stessa 35enne poco prima di morire. 

La mattina del 4 aprile, quando il marito era uscito per lavoro, Rossella riuscì ad avvisare i figli piccoli a cui chiese di allertare i vicini che la mamma non si sentiva bene. Poco dopo il suo cuore smise di battere. 

Ora, a distanza di quasi 3 mesi, la Procura intende vederci chiaro. Giovedì la riesumazione della salma e gli esami dei periti. La famiglia attraverso il proprio avvocato, Salvatore Piccolo, ha fatto sapere che parteciperà agli accertamenti tecnici nominando propri ausiliari, esprimendo grande ed incondizionata fiducia nell'operato della magistratura.

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