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Cronaca Maddaloni

False residenze per i brasiliani, gli indagati 'pagano' il Comune

Risarcimento all'Ente costituitosi parte civile nel processo che vede imputato un suo dirigente

Il Comune di Maddaloni intasca 6mila euro a titolo di ‘acconto risarcimento danni’ per lo scandalo delle false carte d’identità. È quanto emerge da una delibera di giunta dello scorso 12 febbraio, dove sono presenti i bonifici da parte di tre dei quattro indagati nell’inchiesta portata avanti dalla squadra mobile di Caserta, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sui permessi di soggiorno ai cittadini brasiliani.

A pagare 2mila euro a testa sono stati Silas Silva De Araujo, Gaetano Mele, Michele Maravita, accusati a vario titolo assieme al funzionario del Comune Giuseppe Cembrola di favoreggiamento, continuato e pluriaggravato dell'immigrazione clandestina e di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Nell’atto del Comune, che si è costituito parte civile nel processo nei confronti dei quattro, si rimarca però come la proposta risarcitoria viene accetta “solo ed esclusivamente a titolo di acconto sul maggiore avere che sarà quantificato nel corso dei giudizi a ciò preposti, sia per i danni patrimoniali che di immagine provocati all’Ente”.

L’indagine sulle false residenze

Le indagini hanno accertato come il brasiliano Silva De Araujo gestiva un flusso di persone brasiliane, provenienti quasi tutte dall'Inghilterra, al fine di far ottenere la cittadinanza italiana, e quindi la carta d'identità al Comune di Maddaloni. In tale contesto si è rivelata fondamentale la figura del funzionario Cembrola che, utilizzando documenti consolari falsi, attribuiva la cittadinanza italiana jure sanguinis a cittadini brasiliani senza che avessero titoli per ottenere il riconoscimento. Così venivano rilasciate le carte d'identità che consentivano agli stranieri di poter ottenere il permesso di soggiorno, anche per i loro nuclei familiari. Mele e Maravita si occupavano della parte logistica, individuando hotel e BnB dove i brasiliani soggiornavano in attesa del rilascio dei documenti. I brasiliani per ottenere i documenti versavano alla cricca 1000 euro, raccolti da Silva De Araujo e Maravita che poi versavano la quota a Cembrola e Mele per il loro contributo.

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