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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La gara rifiuti a Caserta cucita su misura da Savoia: "Speriamo che Carlo non cade"

Le intercettazioni dell'inchiesta rifiuti coinvolgono anche il sindaco Marino: "Nessuna giustificazione plausibile sul contenuto"

I bandi di gara per gli appalti di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani erano "abiti su misura" che lo stesso Carlo Savoia - con il placet di dipendenti comunali 'collusi' - si cuciva addosso. E' questo lo spaccato che emerge dall'inchiesta dei carabinieri del Noe che ha portato all'arresto del manager della Xeco, finito in carcere, e dei dipendenti comunali di Caserta Marcello Iovino, ex dirigente del settore Ambiente, e del funzionario del medesimo settore Giuseppe D'Auria, entrambi ai domiciliari. 

Il "sistema Savoia" trova perfetta applicazione nella gara di Caserta. Il bando viene preparato da Anna Scognamiglio, dipendente di Savoia pure lei indagata (il gip per lei ha respinto la richiesta di applicazione di richiesta cautelare avanzata dalla Procura). E' stata lei, con le proprie dichiarazioni agli inquirenti, a far luce su uno schema consolidato. Di quel bando Iovino era responsabile del procedimento mentre il direttore dell'esecuzione era D'Auria. 

Dalle intercettazioni ambientali emerge chiaramente che il contenuto del bando pubblico, del disciplinare di gara e delle connesse previsioni tecniche è stato in realtà confezionato dal gruppo Savoia. "In sostanza il bando e gli allegati predisposti in modo illecito da Savoia e dai collaboratori, e consegnati alla stazione appaltante, ritornavano (dalla stazione appaltante) ai privati con le opportune modifiche e correzioni, ciò a riprova di una anomala collaborazione nella redazione del bando e dell’assoluta illiceità del sistema e della violazione dei princìpi più elementari in tema di gare pubbliche", scrive il gip Ambra Cerabona. 

Ma per far sì che tutto filasse liscio non bastavano funzionari pubblici "disponibili". Bisognava puntare più in alto. In tal senso decisiva è la figura di Pasquale Vitale (per il quale la richiesta di arresto è stata respinta), avvocato casertano che avrebbe fatto da intermediario con il sindaco di Caserta Carlo Marino (per lui la Procura non ha avanzato richieste cautelari). E i primi contatti avvengono ben prima della pubblicazione del bando. "Concentrati a lavorare su Caserta", indica Savoia a Scognamiglio. Si susseguono incontri, nella sede della Xeco c'è fermento per la redazione del bando. Da un lato si lavora con i funzionari pubblici (i tre componenti della commissione di gara vengono ribattezzati, "i tre tenori" o in codice "Il Volo), dall'altro sul fronte della politica. 

E nel maggio del 2018, poco prima della pubblicazione del bando, i contatti diventano frenetici. Gli inquirenti monitorano incontri tra Marino e Vitale, e poi tra questi e Savoia. In una conversazione Vitale afferma le sue preoccupazioni sulla tenuta della giunta di Marino affermando: "speriamo che Carlo non cade", dice al suo interlocutore. Per il gip le condotte messe in atto "sono state possibili proprio grazie alla intermediazione di Vitale, il quale ha rappresentato il momento di collegamento tra Savoia ed il Sindaco Marino, nonché tra Savoia ed i componenti della commissione giudicatrice e, in particolar modo D’Auria". Savoia incontra il funzionario addirittura a Rimini, un incontro organizzato da Marino e Vitale. 

Dopo le perquisizioni di due anni fa Marino ha giustificato quei contatti con Vitale riferendo di un amicizia ventennale, oltre a rapporti di lavoro. Per il gip, però, in riferimento al contenuto delle intercettazioni Marino "non ha saputo offrire alcuna plausibile spiegazione alternativa". 

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