I giudici hanno deciso: la piscina comunale va ‘sfrattata’
L’Assonuoto deve lasciare la struttura dopo i debiti incamerati negli anni
I debiti ci sono e le possibilità di trovare l’intesa col Comune di Caserta ci sono state, ma, alla fine, non sono state sfruttate. Adesso anche i giudici hanno deciso di mettere la parola fine alla lite tra Palazzo Castropignano e l’Assonuoto, l’associazione che ha gestito negli ultimi anni la piscina comunale di corso Giannone. Ma che, adesso, dovrà essere sfrattata.
L’Ottava Sezione del Tar Campania (presidente Alessandro Tomassetti) ha infatti respinto il ricorso presentato per conto dalla società dall’avvocato Renato Labriola, che aveva impugnato l’ordinanza di liberare la struttura, eccependo gli accordi che erano stati trovati tra l’Ente ed Assonuoto per tentare di risolvere ‘in bonis’ il debito che si era venuto a creare per il mancato pagamento dei canoni. Ma alla fine non è bastato.
Avranno pesato nella scelta dei giudici anche i ritardi e le “carenze” che sono emerse anche dopo un primo piano di rientro, quando l’Assonuoto non è riuscita a saldare tutto.