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Cronaca Aversa

L'ombra del clan sul riciclaggio da 100 milioni di euro: la Dda ha chiesto oltre 170 anni di carcere

Il processo con rito abbreviato a carico di 26 persone coinvolte nell'indagine della Finanza

Si chiuderà prima di Pasqua il processo col rito abbreviato che vede imputate quasi 30 persone rimaste coinvolte nell’inchiesta sul riciclaggio di soldi del clan dei Casalesi (si parlava di oltre 100 milioni di euro).

Un’operazione scattata nell’ottobre 2021 che vide la guardia di finanza notificare oltre 60 ordinanze cautelari. Furono individuate 33 società, 44 persone fisiche e ditte individuali che erano destinatari dei bonifici; tramite poi 18 società filtro si trasferivano le liquidità mediante bonifici di minore importo, poi recuperati negli uffici postali tramite un gran numero di ‘prelevatori’ (quasi la metà di coloro che furono raggiunti dalle ordinanze).

Secondo la ricostruzione della Dda i soldi liquidi venivano poi destinati, in larga parte, anche per sostenere le famiglie dei boss del clan dei Casalesi attualmente detenuti. In particolare le operazioni hanno coinvolto gruppi vicini alla famiglia dell’ex capoclan Michele Zagaria.

Al centro dell’inchiesta vi era Giuseppe Guarino, 53 anni, di Aversa, che ha scelto di essere processato col rito ordinario. L’abbreviato è stato, invece, scelto dalla sorella Luisa, per la quale è stata chiesta una condanna a 8 anni di carcere. Le altre richieste di condanna variano dai 5 anni e 4 mesi ai 10 anni e dieci mesi di carcere che sono stati invocati dalla Dda per Armando Della Corte di Aversa, Salvatore Prato di Trentola Ducenta. In totale la Dda ha invocato oltre 170 anni di carcere per i 26 imputati

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