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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Chiesti 24 anni per il killer di Massimo. "Una brava persona caduta in trappola"

Mano dura del pubblico ministero durante la requisitoria. Escluse colpe mediche

Ventiquattro anni per il killer di Massimo Neiviller, l'imprenditore di Santa Maria Capua Vetere ucciso nel corso di una rapina sul suo distributore di benzina sulla Domitiana a Cellole nel dicembre 2016. Questa la pena richiesta dal pubblico ministero nei confronti dell'operaio tedesco Andreas Krebs.

"Il delitto di una brava persona"

Una requisitoria durata oltre tre ore quella pronunciata dalla pubblica accusa dinanzi alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Napoletano, durante la quale è stato ricostruito il delitto di "una brava persona". Il pubblico ministero, anche aiutandosi con le immagini delle telecamere di videosorveglianza mostrare nuovamente in aula, ha ricomposto la dinamica di quei drammatici istanti. "Krebs - ha detto il pm - ha usato la scusa di una batteria e quando Neiviller si è girato per prenderla lo ha prima colpito alla testa, con un oggetto bombato probabilmente un martello. Quando Neiviller si è girato per dirgli 'cosa stai facendo?' lo ha attinto con un coltello in punti vitali".

Massimo caduto in trappola

Una vera e propria "trappola" quella adottata dal tedesco che dopo aver ferito la vittima "lo fece salire nella sua auto" fino a quando Neiviller rinsavì e scesa tremendo che "questo mi finisce di ammazzare se vado in macchina".
Circostanze che furono dette dallo stesso Neiviller ai medici che lo hanno soccorso ed ai suoi familiari: "È stato Andreas, mi voleva rapinare", ha detto ancora il pm. Una versione "che tutti i testimoni hanno confermato in aula in maniera lineare - ha proseguito il pubblico ministero - ribadendo come Neiviller non si aspettasse di essere aggredito perché era una persona buona, un generoso che aiutava tutti, compreso Krebs".

"Escluse le colpe dei medici"

Il pm ha poi demolito anche l'ipotesi di una negligenza medica: "È stata esclusa dai periti durante il processo. Venne aperto anche un fascicolo contro ignoti al riguardo che poi è stato archiviato". Infine è stata tracciata anche la pericolosità sociale di Krebs. "Secondo una relazione tracciata dall'Interpol risulta vicino ad ambienti dell'estrema sinistra tedesca che lo hanno favorito nell'evasione e sostenuto per il suo rientro in Germania", ha chiarito il pm. Secondo l'accusa Krebs aveva "l'intenzione di uccidere Neiviller, fu un omicidio volontario. Ha ucciso una persona che non gli aveva fatto niente". Di qui la richiesta di 24 anni di galera per Krebs, "la pena massima" per un delitto considerato non aggravato.  Alle conclusioni della pubblica accusa si è associato anche l'avvocato di parte civile Enrico Iascone Maglieri. Il processo è stato poi rinviato all'inizio di febbraio per la discussione del difensore di Krebs, l'avvocato Di Rubbo, e la sentenza.

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