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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Reintegrati 8 agenti coinvolti nell'inchiesta sulle torture in carcere

Di Giacomo: "Nessun detenuto li ha riconosciuti ma sono con lo stipendio ridotto"

Sono stati riammessi in servizio, dopo 16 mesi di sospensione, otto agenti di Polizia Penitenziaria tra quelli sospesi per le violenze del 6 aprile 2020 avvenute nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Secondo quanto apprende l'Adnkronos si tratterebbe di poliziotti di Santa Maria Capua Vetere e Secondigliano, ai quali è stato chiesto di scegliere una nuova sede tra Carinola, Avellino e Salerno.

"Tutti gli agenti reintegrati in servizio sono persone che alle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere non hanno preso parte in alcun modo. Nessun detenuto li ha riconosciuti, nessuna telecamera li ha ripresi. Il principio della non colpevolezza deve essere valido per tutti, questi poliziotti sono stati sospesi, con lo stipendio ridotto, senza mai nemmeno una condanna. Ora, auspichiamo che anche negli altri casi si provveda al rientro in servizio, fermo restando che chi ha sbagliato deve pagare". Aldo Di Giacomo, segretario generale S.Pp., commenta così all'Adnkronos la notizia del rientro in servizio di otto degli agenti di Polizia Penitenziaria inizialmente ritenuti coinvolti nelle violenze scoppiate nel carcere campano ad aprile 2020. 

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