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Cronaca Piazza Vanvitelli

Biodigestore, bocciata la mozione di Speranza. No anche al referendum

Ciontoli (Pd) prende le distanze dalla maggioranza sull'ubicazione dell'impianto. Naim: "Andremo avanti col ricorso. Meglio populista che clientelare". Scoppia la bagarre in consiglio comunale | VIDEO

Una sala consiliare gremita per l’attesa discussione in Comune sulla delicata vicenda della realizzazione di un impianto di digestione anaerobica che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Marino vuole realizzare in zona Ponteselice, un’area a ridosso dei comuni di Casagiove, Recale, San Nicola la Strada e Capodrise (che hanno annunciato ricorso al Tar Campania contro la realizzazione).

"Revocate gli atti"

Ad aprire le ‘danze’ è stata la consigliera comunale di Speranza per Caserta Norma Naim che, col suo gruppo consiliare, si sta battendo per evitare la realizzazione in quella zona. Nel suo intervento l’esponente dell’opposizione ha ribadito la richiesta di revoca dell’iter (l’11 aprile scadono i termini del bando per la progettazione) “atteso che l’area non è distante dal centro abitato, il Comune non è proprietario dei suoli e che vi sono dei vincoli paesaggisti in zona” visto che si trova a meno di un km dalla Reggia di Caserta.

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A lezione dalla prof

La palla è poi passata alla professoressa Maria Laura Mastellone, ex assessore del Comune e della Provincia di Caserta, nella qualità di coordinatrice dello studio di fattibilità sull’impianto da realizzare. “La necessità di un tale intervento - ha spiegato con tanto di slide a supporto di ‘renziana memoria’ - è legata alla necessità di ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti, che oggi in Campania si aggirano attorno ai 130 euro a tonnellata a fronte di un costo medio di 60-70 euro. La mancanza di un’impiantistica ideona per la frazione organica ha ripercussioni economici enormi”. La prof poi è entrata nello specifico nell’impianto: “Il rifiuto biodegradabile viene mineralizzata, producendo un compost di qualità, anche se questo dipende sempre da due fattori: la qualità della frazione di partenza ed il processo che viene utilizzato. Quindi se si vuole ottenere un compost di valore, ci vorrebbe maggiore controllo sulla differenziata. Altrimenti avremmo solo un rifiuto ‘sterile’ ma non utilizzabile. Poi si ottiene il biogas, in particolare il metano”. La prof aggiunge: “L’ipotesi che abbiamo immaginato ha individuato, inoltre, i comuni che gravitano attorno al sito potranno utilizzare lo stesso per raggiungere le 40mila tonnellate che può sostenere l’impianto e che rappresentano circa la metà del fabbisogno provinciale”. Ed ha sottolineato: “I rifiuti sarebbero scaricati in tre garage isolati, per poter evitare che gli odori fuoriescano”.

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Opposizione non convinta: “Referendum popolare”

“Noi non possiamo decidere del futuro dei casertani e per questo abbiamo presentato un emendamento per chiedere un referendum sulla realizzazione” ha replicato il capogruppo di Forza Italia Caserta Nicola Garofalo. Che ha aggiunto: “Il fabbisogno della città di Caserta non arriva a 10mila tonnellate di rifiuti all’anno, ma il resto dei rifiuti da dove arrivano?”. Gli fa eco Roberto Desiderio (Forza Italia): “Non siamo contro l’impianto, ma non possiamo come casertani sopportare atti di imperio. E non possiamo ritenerci soddisfatti dalla lezione universitaria della professoressa Mastellone. E poi ho sentito dire che ci sarà uno sconto per i cittadini casertani, ma questa cosa non è scritta da nessuna parte, visto che il costo sarà deciso dall’ambito terroriale per i rifiuti che ad oggi non è neanche ufficialmente partito”. E’ poi la consigliera comunale Emilianna Credentino a presentare l’emendamento da votare insieme alla mozione (firmata, oltre che dai consiglieri di Forza Italia, anche da Massimiliamo Marzo dell’Udc e Stefano Mariano di Fratelli d’Italia) che rinvia la realizzazione dell’impianto in seguito ad un referendum popolare ed alla creazione di un collegio dei garanti, oltre alla convocazione ad horas di un’assemblea pubblica. “Noi non siamo per il ‘no’ a prescindere, ma non possiamo scegliere un posto sbagliato in un’area fortemente urbanizzata” ha tuonato Francesco Apperti (Speranza per Caserta). “Si continua a fare una stima di quantità da smaltire sulla crescita della raccolta differenziata, ma non si parla di compostaggio domestico e di comunità, che potrebbe aiutare a ridurre la quantità di frazione umida prodotta dai cittadini di Caserta”. Ed ha sottolineato come “in giro per l’Italia ci siano casi di problemi legati a questo tipo di impianti che, sebbene realizzati in aree lontani dalle abitazioni, stanno creando problemi importanti anche a chi vive ad un km di distanza”.

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Mazzarella ‘in difesa’, ma Ciontoli chiede al sindaco di frenare: “Non caliamo decisioni dall’alto”

A difesa dell’impianto è intervenuto il consigliere comunale Filippo Mazzarella (Democratici per Caserta): “Non voglio entrare in polemiche che non ci appartengono, ma non voglio essere catalogato come la politica del ‘non fare’, non dimentichiamo che questa è anche Terra dei Fuochi” sostenendo dunque il progetto che vuole realizzare l’amministrazione Marino. “Non siamo solo Terra dei Fuochi, ma anche terra di Gomorra - ha sottolineato il consigliere comunale Antonio Ciontoli (Pd) - perché non possiamo nascondere i problemi che ci sono sul nostro territorio. Due anni fa chiedemmo e lo feci io in prima persona a Norma Naim a ritirare la mozione sull’impianto, auspicando un dialogo ed un’apertura che non c’è mai stata. Oggi noi ci troviamo con un ricorso presentato da 4 comuni limitrofi, alcuni politicamente vicini alla nostra posizione, che stanno semplicemente contestando il sito dove sarà ubicato l’impianto. Ma determinate scelte devono essere partecipate, cosa che fino ad oggi non abbiamo fatto”. L’esponente democrat non si è fermato, anzi ha incalzato: “C’è una sfilza di problematiche che vengono segnalate nei territori dove sono stati realizzati questi impianti e questo ci dovrebbe spingere ad allargare il ragionamento. Se non c’è condivisione, gli atti sono imposti ed allora vengono contestati. Dagli altri comuni ed anche dall’opposizione non arriva un no all’impianto, ma all’ubicazione. Ed allora siamo noi oggi che dobbiamo fare ad un passo avanti. E se dobbiamo rinunciare a questo impianto nella città di Caserta per farlo in un’area più lontana dalle abitazioni, allora lo farei. Ma perché dobbiamo creare fratture nella nostra stessa città e coi comuni limitrofi?”. Ed ha chiosato: “Nello sforzo complessivo di poter ascoltare le ragioni di tutti e di salvaguardare l’equilibrio della città, faccio appello al sindaco di Caserta per trovare una soluzione più giusta. Non possiamo andare avanti a colpi di maggioranza”.

Maietta: "No referendum, assumiamoci la nostra responsabilità"

Rigetto della proposta di referendum è arrivato dal consigliere comunale di maggioranza Mimmo Maietta (Democratici per Caserta): “Dobbiamo trovare la giusta soluzione tra un’esigenza del territorio e la sostenibilità. Di fronte ad un’azione politica, amministratori locali seri si devono assumere le responsabilità, anche quelle più pesanti e complicate. Non si può, in un momento di difficoltà, rimandare la palla al cittadino, abdicando alle proprie funzioni ed al proprio mandato costituzionale”.  A sostegno dell’azione dell’amministrazione è anche il consigliere comunale Matteo Donisi (Pd): “Dobbiamo uscire dalla forma mentis di chi può parlare di qualunque argomento” rispedendo al mittente la proposta di referendum di Forza Italia: “Mi sembra solo un tentativo di cavalcare la paura delle persone”, annunciando la propria contrarietà anche sulla mozione di Speranza, ma auspicando “nuovi momenti di confronto con la città che potrebbero essere molto utili”.  Di “occasione storica per la città” ha parlato Lorenzo Gentile (Democratici per Caserta) ricordando le “occasioni perse nel Capoluogo per le proteste che ci sono state, negli anni, contro tutte le iniziative in tal senso. I tentennamenti che ci sono stati nelle passate amministrazioni, hanno permesso ad altre persone di lucrare sui rifiuti”.

Ventre annuncia la propria astensione

Riccardo Ventre (Primavera Casertana), dopo aver sostenuto la mozione di Speranza, ha annunciato la propria decisione di “astenersi dalla votazione”. “I partiti politici hanno raggiunto il fondo perché si litiga su problemi sui quali si dovrebbe lavorare tutti insieme”, rigettando l’ipotesi di prendere in considerazione la proposta di referendum di Forza Italia. "Approfittiamo di questo tema per costituire un tavolo tecnico snello, in cui siano rappresentati tutti i gruppi, e nel giro di 15 giorni portiamo in consiglio comunale una proposta risolutiva".

“Meglio populisti che clientelari”. Scoppia la bufera

Il secondo ‘giro’ di interventi, ha acceso la polemica in consiglio comunale. Norma Naim ha annunciato che sosterrà il ricorso al Tar Campania contro il bando per la progettazione del biodigestore ed affermando: “Ci accusate di populismo - ha affermato la Naim - ma sarebbe più grave se venissimo accusati di familismo o clientelismo”. Parole che scatenano la relazione di diversi consiglieri della maggioranza, con in testa Andrea Boccagna e Mimmo Maietta che accusano la collega di minoranza di fare “minacce” e “allusioni”. Lo stesso Maietta non ha mancato di litigare anche un cittadino tra il pubblico, chiedendo l’intervento della polizia municipale. "Caserta non deve primeggiare sui rifiuti" ha ribadito Antonio Ciontoli del Pd, sottolinenando la propria posizione contraria al resto della maggioranza: "C'è la possibilità di realizzare l'impianto a Cancello ed Arnone, io credo che dovremo pensare a quella scelta".

Bocciata la mozione, no al referendum

Al termine della lunga discussione, si è passati poi alla votazione della mozione di Speranza per Caserta con cui si chiedeva il ritiro del bando per la progettazione dell'impianto. Stop anche alla proposta di referendum avanzata da Forza Italia che non è stata inserita neanche all'interno della votazione per "differenza di vedute" rispetto alla proposta di Naim & soci. Il consigliere Pd Antonio Ciontoli si è astenuto: "Spero che lei sappia guidare questi processi, ma credo che la città si farà sentire su questo argomento". La maggioranza capeggiata da Carlo Marino ha quindi bocciato la mozione, chiudendo i lavori.

IL SINDACO: "L'IMPIANTO SI FARA'"

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