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Cronaca

Il ras dei Belforte incompatibile con il carcere: terza scarcerazione in 4 mesi

Il magistrato di sorveglianza di Avellino ha disposto nuovamente i domiciliari per Capone

Il ras dei Belforte Giovanni Capone, ritenuto referente della cosca camorristica per il Capoluogo, è incompatibile con il regime carcerario per motivi di salute. Lo ha messo nero su bianco il magistrato di sorveglianza del tribunale di Avellino che ha accolto l'istanza di scarcerazione del legale di Capone, l'avvocato Francesco Liguori, e ripristinato nei suoi confronti la detenzione domiciliare. 

Capone era tornato in cella in seguito alla condanna relativa alla vicenda dei manifesti elettorali per le regionali del 2015 quando avrebbe imposto ai candidati la ditta a cui rivolgere per l'affissione a Caserta. Con la sentenza che era diventata definitiva la Corte d'Appello aveva disposto la misura in carcere. 

Per Capone si tratta della terza scarcerazione in pochi mesi, da novembre ad oggi. Il ras era stato spedito in carcere a novembre dopo l'arresto per il tentato omicidio di un 41enne avvenuto nel settembre del 2021. Tornato ai domiciliari la Corte d'Appello, a dicembre, aveva disposto l'aggravamento della misura in quanto per la commissione del reato Capone era evaso dagli arresti in casa. Misura poi revocata a pochi giorni dal Natale. Oggi, dunque, per Capone è arrivata la terza scarcerazione in pochi mesi. 

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