Distrutta la targa che dice 'no' alla violenza sulle donne | FOTO
Raid vandalico all'esterno del Municipio: è stata gettata a terra durante la notte
Che non vi sia un disegno finalizzato a provocare sistematici danneggiamenti nei luoghi di ritrovo della città credo sia abbastanza scontato, ci mancherebbe altro. Che si possa trattare semplicemente di casi di ignoranza o di stupidità sembra essere – ahinoi – la versione più probabile. Resta il fatto che se davvero sono i suoi stessi ragazzi a distruggere regolarmente i luoghi di aggregazione della città, forse è arrivata davvero l’ora di concentrarsi contro la piaga del vandalismo, oramai dilagante.
Mortificano e fanno riflettere, difatti, i diversi episodi di danneggiamento che avvengono ormai abitualmente. Si usa chiamarli "raid vandalici", come si trattasse di azioni premeditate, fulminee e organizzate. Ma a che proposito? Non si tratta nemmeno del caso sporadico di qualche imbecille che, trovandosi in un parco, un locale all’aperto, finisce con gli amici a ubriacarsi e danneggiare qualcosa.
No, al contrario spesso si tratta di piani ben preparati, come quello di qualche giorno fa di fronte al Municipio di Parete, quando qualcuno si è introdotto nell'area di proprietà comunale ed ha agito rapidamente per poi fuggire. Un’azione con la quale si è voluta distruggere, vigliaccamente, la targa installata poche settimane fa per ricordare a tutti, insieme ad una panchina rossa, che bisogna dire basta alla violenza sulle donne (l’iniziativa fu dell’amministrazione e di Calatia Rosa).
Ora, è perfino complicato distinguere se chi agisce lo faccia semplicemente per ignoranza o in malafede, e probabilmente non cambierebbe più di tanto. Ma alla luce di questa continua emergenza, che coinvolge praticamente tutti i comuni ed è patita trasversalmente da tutti i cittadini, sarebbe ora di fare qualcosa di concreto. In primis provare a creare un maggiore legame tra i cittadini di domani e i luoghi della città.
Ipotizzando, ad esempio, di incrementare tutti quegli strumenti di coinvolgimento di reti e associazioni, tutte quelle attività di sensibilizzazione nelle scuole. Pensando a una campagna dell’Amministrazione su questo tema specifico, o magari dei progetti per adottare, scuola per scuola, classe per classe, i luoghi della città.
Non si tratta, evidentemente, di sostituirsi a chi ha il dovere di controllare o di fare manutenzione. Al contrario, potrebbe essere un modo per creare un sentimento, quell’attaccamento che non sempre i cittadini dimostrano di avere per la nostra città. Ed è ancor più importante poterlo fare con i cittadini di domani, i più giovani.
Che poi sia necessario un serio piano di controlli e una maggiore attenzione per la manutenzione questo è fuori dubbio. Sul primo punto, nonostante l’impegno delle autorità, forse si potrebbero ipotizzare dei presidi all’interno dei parchi, delle zone sportive e delle aree giochi. I casi di danneggiamenti sono tantissimi, alcuni perfino continuativi nel tempo.
La speranza è che laddove non arrivino l’educazione e le buone maniere, sopraggiungano le autorità, ma in qualunque caso serve agire. Aprire nuovi spazi è fondamentale ma garantire che quelli attuali siano ben tenuti è il minimo. Gioverebbe un sistema di illuminazione anche esteticamente meno gradevole ma più funzionale, magari con pali alti meno attaccabili dai vandali, servirebbero più sistemi di videosorveglianza e strumenti di deterrenza. Ma più di tutto serve il senso civico, per riscoprirci più attaccati ai luoghi della città.