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Cronaca Alife

Vandalizzato il giardino della pace | FOTO

Colpita anche la panchina contro il femminicidio e danneggiate le targhe in memoria delle vittime di mafia

Raid vandalico ad Alife: devastato il 'Giardino della pace', il luogo sorto per iniziativa del Movimento per la Pace. Colpita anche la panchina contro il femminicidio e le targhe in memoria delle vittime di mafia. La denuncia arriva da Agnese Ginocchio, cantautrice e presidente del Movimento per la Pace, promotore di innumerevoli iniziative nel territorio casertano e non solo.

Il giardino, nel corso degli anni, è diventato un luogo simbolo dove si trova installato l’Albero della Pace (messo a dimora durante le tappe della Fiaccola della Pace), un luogo in cui ricordare e testimoniare l’importanza dell’impegno contro le guerre, la difesa dei diritti umani, la violenza maschile contro le donne e le mafie. Accanto all’Albero della Pace sorge la panchina dedicata a Stefania Formicola (assassinata dall’ex marito il 19 ottobre 2016 a Sant’Antimo) e le targhe dedicate al finanziere Antonio Sottile, assassinato da contrabbandieri 21 anni fa, e a Giuseppe Macchiarelli, assassinato nella strage del 1995. Sorge inoltre l'albero dedicato ai magistrati Falcone e Borsellino e altri alberi fra cui quello dedicato ai diritti dell'infanzia e a Malala Yousafzai. “Gli atti vandalici e di sfregio che si stanno verificando nell’area che ospita l’Albero della Pace, hanno distrutto i nostri simboli – afferma Agnese Ginocchio - ma cosa ancor più grave si sono accaniti contro la panchina-simbolo contro i femminicidi. Panchina che è dedicata alla memoria di una donna uccisa”.

Vandali in azione nel giardino della pace

La targa in memoria di Stefania Formicola, sulla panchina dedicata al suo ricordo, è stata ripetutamente vandalizzata. Rubati i faretti posti sulle radici degli alberi, sradicate le piantine del giardino, devastata anche la scultura lignea dedicata a Giovanni Di Franco, l’ultimo reduce sopravvissuto e testimone degli orrori della Grande Guerra e scomparso il 10 gennaio di quest’anno. Lo scorso anno fu rotto lo striscione e la targa dedicata ai giudici Falcone e Borsellino, i sassi decorativi delle aiuole lanciati ovunque. "Quel che più ci sconforta è che in quel luogo che riteniamo sacro, c’è tutto il percorso educativo avviato nel corso degli anni con le scuole, attraverso il progetto della ‘Fiaccola della Pace’, e la panchina era parte di questo percorso educativo - aggiunge Agnese Ginocchio - Abbiamo trovato la targa di dedica di uno dei due alberi di olivo a terra, il bastone che la sorreggeva scomparso, più tardi lo abbiamo trovato, lo avevano buttato nell’aiuola adiacente dove sorge il monumento dedicato a Padre Pio. E’ stata proprio la sottoscritta a constatare lo scempio nel mentre si recava presso l’area".

“L'evidente constatazione di questo disastro sociale deve far riflettere le istituzioni affinché il forte impegno portato avanti dai volontari, che spesso nel mondo rischiano anche la vita per i propri ideali, non venga vanificato a causa di oltraggi e violenze commesse da delinquenti sociali. È nostro dovere, intanto, denunciare questi soprusi alle autorità costituite perché prendano iniziative al fine di scoraggiare tali devianze, che sono dannose per l'intera comunità. Tanti amici ci sollecitano a non abbandonare l'impegno per la pace e la giustizia sociale, a seguito di questi tristissimi eventi. Li ringraziamo per la solidarietà!", conclude la presidente del Movimento per la Pace.

Dure e ferme condanne del barbaro e scellerato gesto sono giunte da padre Alex Zanotelli missionario comboniano, da monsignor Raffaele Nogaro, dalla sindaca di Alife Maria Luisa Di Tommaso, dal coordinamento provinciale di "Libera contro le mafie" (l’associazione fondata da don Luigi Ciotti), dalla Rete Pangea per la nonviolenza di Scampia, da Sergio Vellante docente universitario della sezione di Caserta d’Italia Nostra e membro dell’ASviS (Agenda Onu 2030), dal magistrato Carlo Carmosino, da Mimmo Marzaioli referente provinciale di Agende Rosse P. Borsellino, dai genitori di Stefania Formicola.

"Sono rimasto profondamente amareggiato, quando mi è stata comunicata la notizia dello sfregio alla panchina, all'albero della Pace nel piccolo giardino ad Alife - ha affermato Zanotelli - Questo gesto vandalico è estremamente grave perché manifesta il disprezzo verso i grandi valori della pace, del "ripudio della guerra" e della non violenza attiva, i grandi valori che ci permetteranno di muoverci lentamente verso un'umanità plurale". "La pace è il bene supremo da promuovere sempre, da curare sempre, da difendere sempre - aggiunge monsignor Nogaro - Sono amareggiato perché la volgarità di certi spiriti non solo non vuole la pace ma anche deride e calpesta i simboli della pace. Il fatto di Alife successo alla promotrice di pace Agnese, è motivo di provvisoria delusione perché i credenti della pace sapranno difenderla ed attuarla anche senza simboli e senza bandiere". 

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