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Cronaca Cesa

Raid a scuola, quel messaggio inquietante che ha il 'sapore' di una minaccia

La scritta sui muri fa riflettere: acquisite le impronte di una scatoletta di tonno mangiata e lasciata sul posto. Il sindaco costretto a chiudere la struttura fino al 30 aprile

Un danno di oltre 15mila euro, un messaggio inquietante e la presenza di corpi speciali dei carabinieri che fanno pensare che il furto alla scuola materna ‘Angeli di San Giuliano’ non sia stato come i tanti altri già messi a segno in passato. Solamente nel 2018 le scuole di Cesa sono finite per ben 4 volte nel mirino dei malviventi “ma quest’ultimo è diverso dagli altri – ha affermato il sindaco Enzo Guida – perché non c’era mai stato un colpo di una tale portata”.

Un messaggio inquietante

I ladri colpiscono i luoghi di cultura, creano tensioni e soprattutto portano paura nei cuori dei bambini e dei giovani studenti di Cesa. Ma, come dicevamo, questo è un furto diverso dagli altri. I delinquenti sono riusciti a portare via gli infissi che delimitano gli ingressi principali e un buon numero di infissi di finestre di alcune aule (oltre ad un defibrillatore e rubinetteria nei bagni) giungendo a scuola con mezzi anche ‘ingombranti’ riuscendo ad entrare senza essere visti da nessuno. I delinquenti sono riusciti ad avere il tempo, nonostante l’ansia del furto, di mangiare delle scatolette di tonno (la Scientifica ha preso delle impronte ed ora analizzerà il tutto). E poi i ladri hanno avuto il tempo di scrivere, su un muro, la parola “Stronzi”. Un messaggio chiaro di minaccia e di intimidazione. Ma contro chi? Per adesso i carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere presenti nella scuola ma anche di quelle presenti in zona ma non sarà facile capire chi abbia messo a segno il colpo perché è possibile che abbiano agito a volto coperto.

Scuola chiusa fino al 30 aprile

Quello che però non si può escludere ed è proprio quello su cui sta lavorando anche l’Arma è che ci possa essere una ‘mano criminale’ dietro questi raid. “C’è sicuramente una lettura anomala di questo furto – dice il sindaco Enzo Guida – perché ci sono parecchi elementi, compreso il messaggio lasciato dai malviventi, che sono poco chiari. Un colpo simile non c’era mai stato, per noi è un danno incredibile”. Sì perché il sindaco è stato già costretto a chiudere il plesso fino al 30 aprile “ma ora devo trovare, e non so dove, i soldi per comprare gli infissi per far ritornare il prima possibile i bambini in classe”. Proprio in questi giorni l’edificio, grazie al lavoro degli Apu, era oggetto di un intervento di manutenzione che, in ogni caso, continuerà anche se “adesso bisogna provvedere anche alla vigilanza della scuola – conclude il sindaco – e già abbiamo incaricato una società di vigilanza che controlli il plesso durante la notte. Poi se sarà necessario anche noi amministratori faremo i turni per vigilare la scuola”. Ma prima di cambiare discorso il sindaco si lascia andare ad una frase che lascia riflettere: “Non vorrei che fosse un attacco alle istituzioni, non so veramente cosa pensare”. Ecco, è veramente difficile capire. Perché quando si colpiscono la cultura e i luoghi di istruzione è sempre necessaria una lunga e ‘dolorosa’ riflessione.

LA SCUOLA DISTRUTTA: LE FOTO

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