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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Alife

"The Queen", sì alle dichiarazioni dei "pentiti". Imputati 'spiati' con il trojan

Il processo per lo stralcio riguardante gli appalti pilotati nell'alto casertano

Se la Cassazione deciderà nell'udienza fissata ad inizio maggio sulla posizione dell'imprenditore Mario Martinelli, di San Cipriano d'Aversa, prosegue il processo a carico di politici ed imprenditori coinvolti a vario titolo nell'inchiesta sugli appalti turbati nell'alto casertano con il cosiddetto sistema "La Regina".

Nel corso dell'ultima udienza, la presidente del collegio Crisci ha disposto l'utilizzabilità delle dichiarazioni rese durante l'incidente probatorio da parte di Antonello Sommese (nipote dell'ex consigliere regionale Pasquale Sommese, anche lui coinvolto nell'inchiesta) e dell'altra grande accusatrice del sistema La Regina, Loredana Di Giovanni. Così sono state superate le questioni preliminari con il processo che finalmente è entrato nel vivo.

E' stato sentito l'ufficiale di Pg dalla cui intuizioni è partita la maxi inchiesta che ha svelato l'appaltopoli. In particolare l'ufficiale ha parlato proprio della figura di Martinelli, sul quale il giudice ha inviato gli atti in Cassazone per questioni di competenza territoriale, sul cui smartphone vennero avviate le intercettazioni anche con l'uso di un trojan installato per un anno e mezzo sul telefono e grazie al quale sono emersi i presunti patti corruttivi. 

L'inchiesta - che vede imputati, tra gli altri, gli ex sindaci Giuseppe Avecone, di Alife, Ferdinando Bosco, di Casapulla, Nicola D'Ovidio di Riardo, oltre al faccendiere Alessandro Zagaria - ruota attorno all'ingegnere napoletano Guglielmo La Regina e per tale ragione l'inchiesta prende il nome di "The Queen". Nel mirino degli inquirenti sono finiti 18 appalti concessi tra il 2013 e l'inizio del 2016 da vari comuni del Casertano, come Alife, Francolise, Riardo, tra cui lavori per ristrutturazioni di importanti immobili storici; tra gli imputati molti ingegneri e architetti nominati dai vari Comuni come componenti delle commissioni di gara responsabili dell'affidamento dei lavori, che, secondo i magistrati della Dda di Napoli, finivano quasi sempre a poche ditte, alcune collegate al clan Zagaria. Tra gli appalti regionali presi in considerazione dalla Dda i lavori relativi al consolidamento e messa in sicurezza del Castello Medioevale di Riardo, quelli per la realizzazione del Museo Archeologico di Alife, e l'intervento denominato "Le Porte dei Parchi", consistente nel restauro dei castelli medioevali ubicati nei vari paesi del casertano. 

Si torna in aula a metà marzo. Si sono costituiti tra le parti civili i comuni di Casapulla ed Alife, quest'ultimo rappresentato dall'avvocato Salvatore Piccolo, oltre all'associazione Libera. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Gennaro Ciero, Gianluca Di Matteo ed Abet. 

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