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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Le slot dei Casalesi per pagare gli stipendi ai boss: 3 condanne

Assolti in 7: c'è anche Francesco Sandokan Schiavone

Tre condanne e 7 assoluzioni. Questo il verdetto del collegio presieduto dal giudice Cioffi nei confronti di altrettanti imputati citati in giudizio per l'inchiesta sul business delle slot machines i cui proventi finivano nelle casse del clan per pagare gli stipendi ai boss ergastolani del gruppo Schiavone.

I giudici hanno inflitto 15 anni per Raffaele Venosa, collaboratore di giustizia, e Carmine Micillo, accusato di reati inerenti gli stupefacenti. Tre anni e 8 mesi sono stati inflitti a Walter Schiavone, figlio del capoclan Francesco Sandokan, che rispondeva di ricettazione aggravata dal metodo mafioso per aver percepito in due occasioni lo stipendio per il padre ristretto al 41 bis.

Il capoclan Francesco Sandokan è stato invece assolto insieme a Raffaele Diana, alias Rafilotto, Salvatore De Falco, Michele D'Angiolella, Michele De Cicco, Giovanni Gabriele e Giuseppe Navarra, quest'ultimo accusato di concorso esterno.

L'inchiesta della Dda partì in seguito alle dichiarazioni proprio di Raffaele Venosa che svelò le sue attività illecite per alimentare la cassa del clan Schiavone durante il periodo della sua reggenza. Si andava dall'imposizione delle slot machines alle estorsioni ed allo spaccio di droga. I proventi delle attività illecite finivano nelle casse del clan per pagare lo stipendio ai boss ed ai loro familiari.

Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Mirella Baldascino,  Pasquale Diana, Mauro Valentino, Domenico Esposito, Nando Letizia, Onofio Fioretto e Michele Coronella.

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