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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Appalti pilotati, il pentito Natale svela le infiltrazioni del clan in Comune

Il collaboratore di giustizia chiamato a testimoniare nel processo in Appello sulla vicenda dell'emissario

La vicenda dell'emissario di Grazzanise è sviscerata dal collaboratore di giustizia Benito Natale. E' quanto accaduto nel corso del processo in appello sulla doppia inchiesta della Dda "The Queen", sui lavori a Palazzo Teti a Santa Maria Capua Vetere, e "Chronos" sull'appalto per il rifacimento, appunto, della rete fognaria grazzanisana che sarebbe stato affidato all'impresa di Francesco Madonna, assolto in primo grado, ritenuto vicino al clan dei Casalesi.

Natale, anche lui inizialmente coinvolto nell'inchiesta e che ha ammesso le accuse iniziando il suo percorso di collaborazione con gli inquirenti, ha sostanzialmente confermato quanto dichiarato già precedentemente, svelando le presunte  infiltrazioni del clan negli ambienti amministrativi, politici e imprenditoriali di Grazzanise. Nel corso dell'udienza è stato escusso un altro pentito eccellente: Massimiliano Caterino. Si torna in aula nella prima metà di novembre. Sotto processo con Madonna ci sono l'ex sindaco Biagio Maria Di Muro, il progettista Guglielmo La Regina, Roberto Di Tommaso ed Alessandro Zagaria, tutti coinvolti per il filone sammaritano.

Come detto, sono due le inchieste finite all'interno dello stesso fascicolo. Una è quella relativa ai lavori di ristrutturazione di Palazzo Teti Maffuccini con la progettazione affidata a Guglielmo La Regina grazie alle presunte bustarelle date all'ex sindaco sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Maria Di Muro ed ai componenti della commissione di gara, presieduta dal dirigente Roberto Di Tommaso. Nel patto corruttivo avrebbe avuto un ruolo anche Zagaria che avrebbe consegnato materialmente i soldi promessi a Di Muro. L'altro filone dell'inchiesta riguardava i lavori per la rete fognaria a Grazzanise affidati a Madonna.

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Giovanni Cantelli, Angelo Raucci e Renato Jappelli. Al processo si è costituito parte civile il Comune di Grazzanise con l'avvocato Salvatore Piccolo. 

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