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Cronaca Presenzano

Testimoni 'difendono' don Roncone: "Nessun atteggiamento ambiguo con i ragazzi"

La perpetua, il presidente dell'Azione Cattolica e un educatore scagionano il sacerdote: "Benvoluto dalla nostra comunità"

"Don Roncone aveva buoni rapporti con la comunità ", "alle riunioni dell'azione cattolica passava solo per un saluto ", "i ragazzi non erano mai lasciati da soli e con loro c'erano sempre gli educatori. Non aveva nessun atteggiamento ambiguo con loro". Sono queste le dichiarazioni rese dai testi della difesa - nello specifico la perpetua, il presidente dell'azione cattolica ed un educatore - nel corso dell'udienza celebrata dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in composizione collegiale presieduta dal giudice Giovanni Caparco, nel processo a carico di don Gianfranco Roncone, ex parroco di Presenzano originario di Sparanise, finito sotto processo per abusi sessuali su minori, induzione alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico.

Le dichiarazioni rese dai testi hanno di fatto 'scagionato' l'ex parroco chiarendo il clima di benevolenza che aleggiava sia nella piccola comunità di Presenzano sia nei ragazzi che frequentavano la sua parrocchia. L'attività investigativa su Don Roncone prese il via nell'agosto 2020 quando venne sorpreso da una pattuglia di carabinieri della compagnia di Capua la notte del 14 agosto alla guida di una Madza 2 in una zona semi buia nei pressi del cimitero di Presenzano in compagnia di due ragazzi di 16 e 18 anni. Identificati i ragazzi i militari scoprirono dalla visione del cellulare di uno di loro una corrispondenza borderline tra lo stesso ed il parroco. Avviate le indagini vennero passati al setaccio i gusti sessuali dell'ex prete che prediligeva ragazzi dell'Est Europa ed africani con cui consumava rapporti sessuali in B&B dedicati a Napoli o in sale cinematografiche porno.

Dai dispositivi telematici in uso a Don Roncone i carabinieri scoprirono il particolare sistema di regalie i cui destinatari erano i ragazzi che venivano coccolati per le 'particolari attenzioni' fornite a Don Roncone. Nel corso dell'attività investigativa si scoprì una violenza compiuta nella canonica ai danni di un minorenne consistente in una palpata al sedere. Dai supporti informatici di Don Roncone venne scovato anche materiale pedopornografico.

Si torna in aula poco prima di Natale per l'escussione di ulteriori testi della difesa. Nella difesa sono impegnati gli avvocati Dario Mancino, Renato Jappelli, Ernesto De Angelis, Luigi Scorpio.

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