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Cronaca

Camorra, Ferraro non parla. Scontro Dda-avvocato sul testimone

Udienza accesa nel processo per gli appalti all’imprenditore Grillo

E' scontro in aula tra il pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi e l'avvocato Gennaro Iannotti, difensore dell'ex vicesindaco di Caserta Enzo Ferraro, sull'ammissibilità del dirigente del settore finanze del Comune Girolamo Santonastaso come testimone della difesa nel processo sugli appalti dei servizi sociali nel capoluogo.

E' quanto accaduto nel corso dell'udienza, celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Giovanni Caparco del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, del procedimento che vede alla sbarra con il politico l'ex dirigente comunale Giuseppe Gambardella, l'imprenditore vicino al clan Belforte Angelo Grillo (videocollegato dal carcere di Sulmona), il suo factorum Pasquale Valente, Imma Criscuolo, Assunta e Paola Mincione.

LO SCONTRO

Alla base dello scontro tra le due parti il fatto che Santonastaso era già stato ascoltato, in un'udienza di febbraio, nell'ambito dello stesso processo ed in particolare sul Durc - necessario per procedere con il mandato di pagamento delle fatture - della cooperativa Voglia di Vivere, facente capo all'imprenditore Angelo Grillo. Una questione che aveva mandato su tutte le furie il pubblico ministero che, poi, "graziò" il dirigente da un procedimento per falsa testimonianza.

DIRIGENTI SUL BANCO DEI TESTIMONI

Dopo la discussione il giudice Caparco ha ritenuto l'ammisibilità del teste che ha potuto così parlare della procedura che portava ai mandati di pagamento spiegando che "man mano che arrivavano i soldi era il direttore d'ambito a predisporre le società da liquidare", successivamente il dirigente del settore finanze, nel 2013 (anno dei fatti in contestazione) era Giammaria Piscitelli (deceduto), che provvedeva all'impegno di spesa che poi lo stesso Santonastaso provvedeva a liquidare con i mandati di pagamento inviati al tesoriere. E sui presunti favori alla cooperativa Voglia di Vivere, che si occupava del trasporto di disabili, "Ferraro non ha mai sollecitato il pagamento", mentre, secondo la Procura, avrebbe esercitato pressioni in favore di Grillo.

In aula è stato ascoltato anche l'ex dirigente Carmine Sorbo che ha raccontato dell'appalto per la pulizia al Belvedere di San Leucio affidato ad una società di Grillo nel 2005, quando Ferraro era assessore della seconda amministrazione guidata dal sindaco Luigi Falco. Dopo diverse proroghe l'appalto fu affidato, nel 2008, al Consorzio Cem, quando Ferraro era consigliere d'opposizione. Sorbo ha spiegato di aver predisposto il bando ed a formalizzare l'assegnazione alla società di Grillo ma di non aver partecipato alla procedura che esaminò le offerte delle ditte che parteciparono alla gara.

L'EX VICESINDACO NON PARLA

In apertura del processo l'ex vicesindaco Ferraro si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del pm riservandosi di fare dichiarazioni spontanee (modalità che non prevede domande delle parti) a conclusione dell'istruttoria dibattimentale. Il processo è stato rinviato all'inizio di giugno per l'escussione degli ultimi due testimoni della difesa.

Nel collegio difensivo sono impegnati, oltre ovviamente a Iannotti, gli avvocati Vittorio Giaquinto, Luca Tornatora, Romolo Vignola, Paolo Pascarelli Dell'Aquila ed Angelo Raucci. Si sono costituiti parte civile il Comune di Caserta, con l'avvocato Alberto Martucci, e l'associazione Caponnetto.

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