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Cronaca

False fatture pagate dalla Provincia per lavori mai svolti: "cade" mezza inchiesta

Dichiarata l'estinzione per una parte dei reati. Stralciata la posizione per 7 imputati

Sentenza parziale di prescrizione e stralcio per i reati 'più recenti'. È quanto stabilito dalla Prima Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in composizione collegiale, presieduta dal giudice Francesco Ciocia (a latere Eugenio Polcari ed Alessandra Vona) nel processo a carico dell'ex dirigente generale della Provincia di Caserta, Alessandro Diana, e Nicola Diana, legale rappresentante della società in house della Provincia di Caserta 'Terra Di Lavoro', nonché di 12 imprenditori ritenuti responsabili di peculato, falso in atto pubblico, false attestazioni per emettere fatture per operazioni inesistenti.

Erano finiti sotto processo, insieme ai due diirgenti, Giuseppe Tessitore, Luigi Diana, Salvatore Cilento, Antonio Raimondo, Michele Romano, Giovanna Scialla, Michelangelo De Rosa, Giovanni Tuzio, Marino Landino, Maddalena Ilaria D'Amico, Michele Ferrante, D'Amico Antonio. L'inchiesta risale al 2009 quando la guardia di finanza scoprì un sistema di false fatture emesse dagli imprenditori per prestazioni inesistenti che venivano rimborsate dalla Provincia creando una fuoriuscita dalle casse della provincia casertana incassati dagli imprenditori a titolo di peculato. Fu questa la ricostruzione delle fiamme gialle ed avvallata dai pubblici ministeri Silvio Marco Guarriello e Antonella Cantiello.

Per la pubblica accusa, quindi, le prestazioni di servizi (che potevano essere i più svariati: dalla vigilanza al recupero veicoli) non venivano rese ma gli imprenditori venivano pagati comunque. Un giro di fatture emesse per prestazioni inesistenti del valore di circa un milione di euro. L'attività investigativa ha tenuto conto delle fatture emesse dagli anni 2004 al 2009.

I giudici sammaritani hanno dichiarato di non doversi procedere per intervenuta estinzione per prescrizione per i reati più datati degli 8 capi d'accusa originari; si andrà avanti solo per le ipotesi di peculato ed emissione di fatture false per operazioni inesistenti relative agli anni 2008 e 2009 che sono contestate a Nicola Diana, Michele Ferrante, Maddalena Ilaria D'Amico, Antonio D'Amico, Marino Landino, Luigi Diana, Michele Romano.

Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Bernardino Lombardi, Giuseppe Stellato, Guglielmo Ventrone, Alessandro Diana, Bernardo Diana, Mario Griffo, Nicola Foglia, Renato Bonaiuto, Giuseppe Marenna, Alberto Mazziotti, Mauro Iodice, Graziano Sabato, Vittorio Giaquinto.

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