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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Gricignano di Aversa

Sostanze dopanti nelle palestre: contestate le intercettazioni a carico dei 23 imputati

I difensori hanno sollevato dubbi anche sull'identificazione degli intestatari delle schede

Intercettazioni non conformi al trascritto e numerose discrepanze in merito alle relazioni tra utenze telefoniche, intestatari e fatti delittuosi contestati. È quanto emerso nell'udienza dibattimentale svoltasi davanti alla Prima Sezione del Tribunale di Napoli Nord (presieduta dal giudice Agostino Nigro) nel procedimento a carico di 23 indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata all'importazione internazionale perlopiù dall'Est Europa di sostanze anabolizzanti nonché alla commercializzazione di tali sostanze in palestre situate nelle province di Caserta, Napoli e Frosinone.

Ricettazione, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio e somministrazione di farmaci guasti o imperfetti: l'inchiesta sull'importazione e la relativa commercializzazione di sostanze vietate quali Cialis, Nandrolone e Ghrp-2 comunemente detto 'ormone della crescita' nacque  nel giugno 2016 da una costola di una pregressa attività di indagine condotta dai carabinieri della stazione di Gricignano di Aversa relativa ad un sodalizio criminale tra cittadini di nazionalità ucraina operarante tra le città di Napoli e Caserta dedito alle estorsioni nei confronti degli autotrasportatori impegnati nel trasporto di persone e merci in Campania e Ucraina.

Dal monitoraggio dell'utenza telefonica del personaggio di spicco dell'associazione criminale ucraina Andriy Fesiy ed un soggetto di nazionalità italiana Vincenzo Rocco si scoprirono i traffici di natura illecita aventi ad oggetto le sostanze anabolizzanti con l'esistenza di un'ulteriore sodalizio criminale. A seguito delle indagini dei militari l'attività illecita principale di tale sodalizio risultò esser quella dell'importazione dall'Ucraina di farmaci in genere e sostanze anabolizzanti  alcune delle quali legislativamente assimilabili a vere e proprie sostanze stupefacenti ed in particolare alla loro successiva commercializzazione presso i titolari di palestre site a Napoli, Casoria, Marcianise, San Prisco, Vitulazio e personal trainer operanti all'interno delle stesse i quali a loro volta ne curavano la cessione ai soggetti che all'interno delle palestre si allenavano.

L’associazione, oltre alla fase dell’importazione, curava nel dettaglio anche la fase dell'occultamento e dello stoccaggio dei farmaci stessi e la successiva commercializzazione. Per agevolare tale commercio in alcuni casi gli associati procedevano a dotare i farmaci di confezioni false appositamente realizzate allo scopo di occultare la provenienza dei medesimi o di far credere agli eventuali acquirenti che si trattasse di farmaci prodotti in Italia e non già di dubbia provenienza e pertanto potenzialmente ancor più pericolosi per la salute degli assuntori. Coinvolti nell'inchiesta oltre a Andriy Fesiy e Vincenzo Rocco, Domenico Cirillo, Larysa Yarymchuk, Lydyla Pyekh, Ahmad Asha, Raffaele Menozzi, Raffaele Caruso, Alessandro Manco, Giovanni Veltre, Vincenzo Auriemma, Luigi Lagalla, Antonio Federico, Sergio Kstynyuk, Germano Polselli, Rosa D'Alise, Immacolato Coppola, Antonio Imperato, Salvatore Cocozza, Monica Contestabile, Marco Nunzio Marrone, Maurizio Viola.

Nel sodalizio criminale Vincenzo Rocco agiva in qualità di promotore e principale referente degli altri soggetti che agivano in ruolo subordinato. In particolare Andriy Fesiy e Sergiy Kostynyuk risultavano incaricati dell'approvvigionamento delle sostanze illecite che unitamente a Larysa Yarymchuk, Lydmyla Pyekh e Ahmad Asha si occupavano della custodia e dell'occultamento delle stesse. Ahmad Asha si occupava di finanziare altresì gli acquisti più onerosi delle sostanze a titolo di investimento. Vincenzo Rocco e Salvatore De Lucia si occupavano della commercializzazione. In particolare Salvatore De Lucia nella provincia di Caserta si occupava oltre del commercio dei dopanti anche di fidelizzare altri titolari di palestre e personal trainer. Paolo Francesco Ferrara risultava incassare le somme di denaro per conto di Rocco  e custodire le sostanze illecite per le successive consegne brevi manu che spesso avvenivano nel bar a Casoria dove lavorava. Nell'ambito della stessa indagine sono state stralciate alcuni posizioni: Paolo Francesco Ferrara Claudio Sinapi hanno scelto il rito abbreviato che si è concluso con l’assoluzione per Claudio Sinapi. Si torna in aula nella prima metà del mese di marzo 2022 per le escussioni di ulteriori periti e per il controesame dei carabinieri della stazione di Gricignano di Aversa che condusse le indagini. Nel collegio difensivo sono impegnati tra gli altri gli avvocati Giuseppe De Lucia, Cristina Mottola, Gaetano Orabona, Pasquale Acconcia, Pietro Romano, Ettore Santucci, Lina Capone, Giuseppe Cerullo e Salvatore Travaglino.

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