Una nuova perizia per stabilire sia la capacità di intendere e di volere all'epoca dei fatti sia la capacità di stare in giudizio oggi. E' quanto disposto dal giudice Graziano, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico di Giovanni Della Valle, il dentista casertano accusato di aver sequestrato sua sorella nell'abitazione materna di via GM Bosco a Caserta.

Oggi in aula è stato escusso lo psichiatra Giuseppe Sciaudone che ha sostenuto come Della Valle non sia "affetto da schizofrenia ma da un disturbo delirante cronico". Circostanza messa nero su bianco in una relazione tecnica depositata all'inizio del 2017. Ma la relazione del medico va in contrasto con quanto asserito dal consulente tecnico del trubunale di Roma, dove si è aperto un fascicolo per un magistrato che il dentista ha denunciato dopo il suo arresto. Il Ctu romano non ha esitazioni nel definire Della Valle "incapace in maniera assoluta di intendere e di volere in quanto affetto da schizofrenia". 

Un elemento nuovo portato in sede dibattimentale dall'avvocato difensore di Della Valle, Gennaro Iannotti (oggi sostituito in aula dall'avvocato Dario Pepe). Altra questione sollevata dai difensori è l'utilizzo da parte del perito del Dsm4, il manuale per stabilire i criteri per i disturbi della personalità, in luogo del più aggiornato Dsm5. "Si tratta di statistica - ha precisato Sciaudone - Tabelle per stabilire alcuni criteri di diagnosi ma che esulano dalla clinica".

Per fugare ogni dubbio, comunque, il giudice ha disposto una nuova perizia previo una visita da parte di Sciaudone a Della Valle, attualmente ospite di un Sir (Struttura Intermedia Residenziale) a Piedimonte Matese. 

Il processo è stato rinviato alla fine di giugno. La sorella di Della Valle si è costituita a processo con l'avvocato Olimpia Rubino.