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Cronaca Marcianise

Colpo al clan dei Quaqquaroni: si pente Primo Letizia

Il pubblico ministero ha depositato il primo verbale del nuovo collaboratore di giustizia nel processo a carico di 26 persone

Ha iniziato a collaborare con la giustizia Primo Letizia. La notizia è stata ufficializzata nel corso dell'udienza preliminare a carico di 26 imputati coinvolti a vario titolo sull'inchiesta che ha fatto luce sulla rinnovata attività del clan dei Quaqquaroni, opposto ai Belforte per il predominio criminale dell'hinterland di Marcianise. 

Nel corso dell'udienza il pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi ha depositato il primo verbale di collaborazione di Letizia in cui rende dichiarazioni sia autoaccusatorie, confermando quindi le accuse formulate dalla Dda a suo carico, sia nei confronti di altre persone imputate. Il giudice Cananzi del tribunale di Napoli ha rinviato a inizio gennaio, quando è in programma la requisitoria del pubblico ministero, in quanto molti difensori hanno chiesto termini a difesa con i nuovi scenari che si apriranno con le dichiarazioni di Letizia. 

Hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato: Fabio Buanno, 56 anni di Marcianise; Luigi Caterino, 69 anni di Casal di Principe; Francesco Antonio Celeste, 34 anni di Caserta; Maria Cristiano, 54 anni di Marcianise; Pietro De Lise, 48 anni di Portico di Caserta; Andrea Letizia, 43 anni di Marcianise; Antonio Letizia, 50 anni di Marcianise; Giuseppe Letizia (detto Vincenzo), 28 anni di Marcianise; Primo Letizia, 35 anni di Marcianise, diventato collaboratore di giustizia; Michele Maietta, 36 anni di Marcianise; Antimo Mastroianni, 54 anni di Recale; Antonio Nacca, 39 anni di Marcianise; Felice Napolitano, 56 anni di Marcianise; Luigi Noia, 57 anni di Recale; Giovanni Perreca, 59 anni di Recale; Giuseppe Pettrone, 53 anni di Pignataro Maggiore; Angelo Piccolo, 39 anni di Marcianise; Palma Bellopede Piccolo, 42 anni di Marcianise; Francesco Piccolo, 39 anni; Pasquale Piccolo, 59 anni di Marcianise; Salvatore Ricciardi, 36 anni di Marcianise; Mario Russo, 34 anni; Gennaro Scognamiglio, 63 anni di Portici; Salvatore Silvestre, 50 anni di Marcianise; Giovanni Timbone, 47 anni di Afragola; Vincenzo Timbone, 45 anni di Afragola. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Fabio Della Corte, Andrea Piccolo, Mirella Baldascino, Domenico Enzo Ferraro, Massimo Trigari, Giuseppe Foglia, Giuseppe Stellato, Gaetano Laiso, Nicola Marino, Mirella Baldascino, Renato Jappelli, Angelo Raucci e Franco Liguori. 

L'inchiesta, che aveva portato a 30 arresti lo scorso mese di aprile, aveva messo in luce l'attuale pericolosità del sodalizio criminale dei Piccolo-Letizia, soprattutto dopo i numerosi arresti che hanno minato la leadership del clan rivale dei Belforte sul comprensorio tra Marcianise e comuni limitrofi. 

Nelle oltre 600 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare viene fotografata la faida che ha provocato numerose vittime tra gli anni '90 ed il 2009. Prima la separazione tra il gruppo dei Cutoliani, con i Belforte, ed il gruppo dei Quaqquaroni, alleati alla "Nuova Famiglia" di Antonio Bardellino, fondatore del clan dei Casalesi, e poi la successiva scissione dei Letizia dai Mazzacane, causata dal duplice omicidio di Biagio Letizia e Giovanna Breda, genitori di Primo e Salvatore Letizia passati, poi, nella fazione opposta dei Piccolo. 

Ma non solo sangue ed omicidi. L'inchiesta ha portato alla luce l'evoluzione del gruppo dei Piccolo-Letizia con la transizione dalla fase armata a quella dell'infiltrazione economica con aziende facenti capo al gruppo criminale. Le attività investigative hanno offerto un rilevante spaccato delle tensioni interne al clan Piccolo, soprattutto tra la componente “Piccolo” e quella “Letizia”, negli anni successivi al 2005, allorquando, le numerose operazioni di polizia giudiziaria e il proliferare di collaboratori di giustizia nelle fila del clan Belforte segnavano il progressivo indebolimento di tale sodalizio e la progressiva ripresa delle attività del clan dei Quaqquaroni, nell’ambito del quale iniziavano frizioni tra le due fazioni, per contendersi il ruolo di leader.

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