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Cronaca San Felice a Cancello

Appalti in odore di camorra, Di Giunta interrogata per 3 ore dal pm in aula

Udienza fiume che non è bastata per chiudere la testimonianza dell'imputata che tornerà a deporre a fine aprile

E’ durata oltre tre ore la prima parte dell’interrogatorio di Rita Di Giunta, l’ex consigliere comunale di Castel Volturno finita sotto processo nell’inchiesta sugli appalti affidati dal Comune di San Felice a Cancello ad alcune ditte in odore di camorra e che, secondo l’accusa, sarebbero collegate al clan dei Casalesi.

L’ex presidente della società Terra di Lavoro ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero Maurizio Giordano, ma l’interrogatorio davanti al collegio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduto da Francesco Rugarli non è terminato e proseguirà nella prossima udienza di fine aprile. Insieme alla Di Giunta sono sotto processo l’ex sindaco di San Felice a Cancello Pasquale De Lucia, Clemente Biondillo di San Felice a Cancello, Alfonso Giuseppe Di Giunta (padre di Rita) e Antonio Zagaria di Casapesenna, fratello del boss Michele

I fatti risalgono al 2010: gli inquirenti hanno scoperto che a pilotare gli appalti sarebbero stati l’ex sindaco di San Felice ed ex consigliere regionale della Campania, Pasquale De Lucia, con l’aiuto di altri dirigenti comunali, e Rita Nadia Di Giunta, ex presidente e a.d. della società “Terra di Lavoro” della Provincia di Caserta. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, Maurizio Noviello Clemente Crisci, Rosario Avenia e Rosa Nuzzo.

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