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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Processo a don Barone, la madre della ragazza: "Ora non credo più"

La rivelazione durante l'esame in corte d'Appello: "Volevamo solo che guarisse"

"Prima ero molto credente. Ora non credo più". Lo ha detto la madre della ragazzina di Maddaloni vittima dei maltrattamenti durante le pratiche esorcistiche da parte di Michele Barone, l'ex sacerdote del Tempio di Casapesenna.

Nei giorni scorsi è ripreso in Corte d'Appello il processo a carico dell'ex prete (condannato a 12 anni in primo grado) e dei genitori della ragazza (condannati a 4 anni e 4 anni e 5 mesi). Un'udienza in cui la madre della vittima dei maltrattamenti si è sottoposta all'esame. La donna ha raccontato che la ragazza - all'epoca dei fatti 14enne - avrebbe avuto reazioni "strane" alla visione dei crocifissi. Così da un lato avviò una terapia medica e dall'altro iniziò ad andare da un sacerdote a Maddaloni per avere anche un supporto spirituale. 

Appuntamenti che si sarebbero svolti un paio di volte alla settimana. Ma l'adolescente non guariva. Così i familiari si rivolsero a don Michele Barone che la prese sotto le sue cure procurandole lesioni ad un orecchio durante riti esorcistici dal sapore medioevale. La donna - controinterrogata dagli altri difensori e dal presidente - ha ribadito di essere molto credente all'epoca ma che dopo il processo non crede più. Nel corso dell'esame - su domanda dei difensori di Barone - ha anche smentito la circostanza che l'ex prete abbia premuto con il piede sulla testa della ragazza altrimenti sarebbe intervenuta. Circostanza che ha provocato diverse contestazioni rispetto a quanto riferito in fase d'indagine.

Si torna in aula a metà novembre quando i giudici dovranno sciogliere la riserva sull'acquisizione di due cellulari rinvenuti successivamente e che ora i difensori dell'ex prete cercano di far entrare nel processo. Poi prenderà la parola la Procura. 

In primo grado Barone era stato condannato a 12 anni di reclusione solo per i maltrattamenti e le lesioni subite dalla ragazza mentre era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di altre due ragazze. Il padre e la madre della ragazza erano stati condannati a 4 anni e 5 mesi e 4 anni a testa. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Carlo Taormina, Umberto Pappadia, Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora e Maurizio Zuccaro. Tra le parti civili l'avvocato Luigi Ferrandino. 

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