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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Frignano

Posti in Vaticano dal finto carabiniere: spuntano storie d'amore con le vittime della truffa

Cascio millantava conoscenze ai vertici dell'Arma e della chiesa. Una donna gli ha dato 40mila euro per un lavoro per il figlio. Quando non poteva più pagare l'ha minacciata

"La signora ha tirato un sospiro di sollievo alla notizia del suo arresto. Dopo due anni di ricatti, violenza psicologica e minacce di morte nei suoi confronti e nei confronti del figlio è riuscita a realizzare un intento ben preciso:permettere che il vero Stato, la reale Arma dei Carabinieri riuscisse a tutelare le persone a discapito di sedicenti carabinieri ". È quanto dichiarato dall'avvocato Marcello Lala, legale rappresentante di A. M. 50enne di Frignano, una delle ultime vittime di Carmine Cascio, 34enne napoletano tratto in arresto dai carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore per estorsione aggravata e continuata.

Spacciandosi per un maresciallo della Benemerita impiegato nei servizi segreti con conoscenze nel Vaticano con la promessa di trovare un impiego nello Stato Pontificio al figlio della donna è riuscito ad intascare in due anni circa 30.000 euro in monili e preziosi e 10.000 euro tra contanti e ricariche postepay riducendo A. M. quasi sul lastrico.

Alle prime avvisaglie della vittima sull'indisponibilità economica Cascio ha dato inizio ad una lunga serie di minacce quotidiane. "Se non mi paghi ti faccio ammazzare", "tuo figlio non te lo faccio più ritrovare", "non puoi parlare con nessuno io ti controllo ti ho fatto mettere le microspie in casa". Erano questi gli escamotage di violenza psicologica utilizzati per assicurarsi il silenzio della donna ed i rateizzi del denaro estorto. La 50enne di Frignano però ha avuto il coraggio della denuncia spinta dal timore per l'incolumità del figlio. "Se ci tieni a tuo figlio e al suo futuro devi continuare a pagarmi".

Per garantire la sua 'copertura' come appartenente alle forze dell'ordine millantava conoscenze con gli ufficiali della compagnia carabinieri di Aversa al fine di incutere il terrore nella donna dell'inutilità di una eventuale denuncia. A. M. ha scelto poi di rivolgersi alla stazione di Pignataro Maggiore diretta dal maresciallo capo Giuseppe Grumiro. L'attività di indagine ha poi portato non solo all'arresto del sedicente carabiniere mentre cercava di estorcere una trance di contante ma di disvelare il modus operandi di Cascio.

Il 34 enne avvicina le future vittime mediante una amicizia comune (come accaduto nel caso di A. M.),carpita la fiducia comincia con il millantare conoscenze tra gli alti vertici dell'Arma, del Ministero degli Interni, quello della Difesa e in Vaticano. Con alcune donne intrattiene delle relazioni sentimentali. La scelta in tal senso ricade su donne impegnate e quindi doppiamente ricattabili e poi subentrano le richieste di denaro seguite da minacce se le vittime non assolvono a quanto pattuito. I militari infatti stanno indagando sulla scia di altre presumibili vittime nelle Province di Napoli e Caserta.

Nei prossimi giorni Carmine Cascio assistito dall'avvocato Raffaele Savarese chiarirà la sua posizione in sede di interrogatorio di garanzia dinanzi al gip del Tribunale di Napoli Nord. Quando sono scattate le manette i polsi ed è stato associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere continuava a ripetere ai militari "Sono un bravo ragazzo, mio padre è nella Dia, mio fratello e mia sorella sono in polizia". Ennesime dichiarazioni che non hanno trovato riscontro dagli investigatori.

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