Pizzo dei Casalesi ai commercianti: difese provano a smontare tesi Dda

Gli avvocati provano a scardinare l'impianto accusatorio della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha chiesto 90 anni di carcere nei confronti di 13 persone accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso ad imprenditori e commercianti prevalentemente nell'area di Villa Literno dal gruppo capeggiato da Vincenzo Ucciero (a giudizio con rito ordinario assistito dall'avvocato Marco Ucciero) e Oreste Reccia che mirava alla riconquista dei territori dell'agro aversano e del giuglianese.

Nel corso dell'udienza celebrata con rito abbreviato dinanzi al Gup Linda D'Ancona del Tribunale di Napoli nelle loro arringhe gli avvocati Giovanni Pizzo, Paolo Caterino, Domenico Della Gatta hanno provato a scardinare l'impianto accusatorio della DDA secondo cui il gruppo criminale - composto da Oreste Reccia, Vincenzo Ucciero, Remigio e Marco Testa, Giuseppe Diana, Antonio Ucciero, Luigi Annibale, Mariano Vitolo, Giuseppe Muto, Vincenzo Arrichiello, Raffaele Granata, Gianluca Alemanno, Luciano Carpiniello, Emilio Mazzarella - terrorizzava imprenditori e commercianti a suon di pestaggi non disdegnando l'uso delle minacce a mano armata.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti ognuno aveva il proprio ruolo nel fornire il proprio apporto al clan dei Casalesi in particolar modo agli esponenti della 'vecchia guardia' del sodalizio criminale al fine di continuare a perpetrare l'egemonia sui territori che appartenevano a Zagaria, Iovine, Bidognetti, Schiavone.

Si torna in aula ai primi di maggio per la prosecuzione delle discussioni dei difensori Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Antonio Abet, Guglielmo Ucciero, Domenico Dello Iacono. La sentenza è prevista per la metà dello stesso mese. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Felice Belluomo, Ferdinando Letizia, Pasquale De Marco, Generoso Grasso. Uno degli imprenditori taglieggiati si è costituito parte civile con l'avvocato Mario Griffo.