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Cronaca Marcianise

Picchia la sorella che aveva preso dai soldi del sussidio per il figlioletto

Il ragazzo ha spiegato nel processo le vere ragioni che lo portarono ad aggredirla nel giorno della festa della donna

Aveva picchiato e minacciato la sorella per 50 euro. Tutto nel giorno della festa della donna dello scorso anno. Così era finito a processo con l'accusa di maltrattamenti in famiglia ed estorsione Nicola M. di Marcianise. Una contestazione durissima per la quale il pm Geradina Cozzolino ha invocato la condanna a 6 anni di reclusione al termine della sua requisitoria.

Il collegio presieduto dal giudice Roberta Carotenuto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, però, ha accolto in pieno le tesi dell'avvocato difensore Umberto Elia assolvendo l'imputato. Il legale, nel corso della sua arringa, aveva ricostruito i fatti che hanno portato al processo. Il figlio minorenne dell'imputato, infatti, è stato affidato proprio alla sorella "minacciata" e riceve un sussidio comunale che viene caricato su una carta postepay.

E facendo l'estratto conto di quella carta che l'uomo si accorse di un ammanco chiedendo alla sorella la restituzione delle somme, tra cui anche i 50 euro oggetto della contestazione. Inoltre anche l'aggressione non è stata sufficientemente provata con un referto medico di appena un giorno di riposo dato alla donna.

Nel corso del processo, inoltre, la sorella ha rimesso la denuncia sporta in un momento di tensione. Il reato, su istanza della difesa, è stato riqualificato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e quindi procedibile per querela di parte. Per questo i giudici hanno dichiarato l'assoluzione.  

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