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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Orta di Atella

Beccato con una piantina di marijuana: assolto dopo 9 anni di processi

La Cassazione annulla la condanna "perché il fatto non sussiste". Coltivazione non è reato se per uso personale

Ci sono voluti oltre 9 anni di processi per vedersi riconoscere la propria innocenza. La Corte di Cassazione, infatti, ha assolto in via definitiva Pasquale Pietroluongo, 40 anni di Orta di Atella, accusato di aver coltivato una piantina di marijuana all'interno della sua abitazione, in un cantiere ad Orta di Atella. 

Pietroluongo, difeso dall'avvocato Roberto Barbato, era stato condannato a 2 anni in primo grado. Un verdetto che era stato confermato dalla Corte d'Appello di Napoli. Nonostante la 'doppia conforme', cioè un doppio giudizio di condanna, la Cassazione aveva annullato la sentenza rinviando ad altra sezione della Corte d'Appello per un nuovo giudizio. I nuovi giudici napoletani, pur concedendo uno sconto riconoscendo all'imputato la lieve entità dello spaccio, avevano inflitto una nuova condanna. 

Nei giorni scorsi, però, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell'avvocato Barbato ed annullato la condanna senza rinvio "perché il fatto non sussiste". I giudici della Suprema Corte si sono uniformati ad un'altra sentenza pronunciata dal Palazzaccio nella quale si ribadiva come la coltivazione rudimentale di piantine di marijuana non sia reato se destinata all'uso personale, in assenza di significativi indici di un inserimento nel mercato illegale. 

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