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Cronaca

Incarichi nelle scuole grazie a diplomi falsi: 101 indagati

Danno da 2 milioni di euro. Nel casertano 700 diplomati in un anno in una struttura che può ospitare poche decine di studenti

Centouno indagati, quasi tutti provenienti dalla Campania, che riuscivano ad ottenere incarichi annuali per lavorare nelle scuole del Nord Italia grazie a titoli falsi. E’ la scoperta fatta dalla Guardia di Finanza di Treviso che ha concluso l’operazione denominata “101 e lode”. Durante l’inchiesta è stato accertato che presso diverse scuole della Marca, dal 2018 al 2020, è stato assunto, con contratto a tempo determinato, personale scolastico A.T.A. (Amministrativo, Tecnico Ausiliario) privo di validi titoli culturali e di servizio.

I falsi diplomi col massimo dei voti

Le assunzioni sono state effettuate in base alla posizione ricoperta dai candidati nella graduatoria correlata al bando personale A.T.A.. pubblicato con decreto del Ministro dell'Istruzione, per il triennio scolastico 2017/2020. La graduatoria, formata in base ai punteggi attribuiti ai titoli di studio e di servizio dichiarati dai candidati, puntava a essere espressione delle qualità intellettuali e delle competenze professionali degli aspiranti. Ai primi posti della graduatoria, infatti, si sono sistematicamente posizionati candidati che hanno attestato di aver conseguito diplomi di qualifica professionali con votazione di 100 centesimi, oltre al possesso di specifiche esperienze professionali. Per gran parte di questi, tuttavia, é emerso nel corso delle indagini che il diploma era stato conseguito, con il massimo punteggio, presso un ristretto numero di istituti scolastici campani, mentre i titoli di servizio erano stati maturati lavorando in improbabili scuole paritarie.

Quattro istituti scolastici mai autorizzati

La presenza di tali anomalie ha indotto i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Treviso a svolgere, anche grazie alla collaborazione fornita dall'Ufficio Scolastico Provinciale, approfondimenti sulla "carriera- scolastica e lavorativa di diversi soggetti, accertando, in numerosissimi casi, gravi irregolarità. In particolare, per 43 delle persone assunte, i diplomi sono stati rilasciati da quattro istituti scolastici, situati nelle province di Salerno, Benevento e Avellino. che non erano autorizzati dall'Ufficio Scolastico Regionale allo svolgimento degli esami di qualifica professionale.

Lo strano furto nel giorno dell’ispezione

Questi istituti, già al centro di Inchieste giudiziarie poiché sospettati di essere veri e propri diplomifici, hanno rilasciato diplomi pur essendo privi del requisito della parità scolastici. Diversi poi sono i casi di diplomi del tutto falsi. Per alcuni di questi, rilasciati da un istituto paritario con sede a Napoli, una circostanza ha fatto aumentare i sospetti degli investigatori: la scuola. nel 2016, ha denunciato il furto degli atti di nomina dei docenti e delle commissioni d’esame, dei verbali d'esame e degli elaborati scritti di diversi candidati tutti custoditi all'interno di uno scuolabus. E, singolare coincidenza, il furto è avvenuto nello stesso giorno in cui l'Ufficio Scolastico Regionale delta Campania ha inviato proprio personale per svolgere un'ispezione sulle attività dell'istituto.

Nel casertano 700 diplomati in un anno

Sette candidati, invece, hanno dichiarato di aver conseguito il diploma presso un istituto scolastico pantano di Caserta nel quale, nel corso di un solo anno scolastico, si sarebbero diplomati circa 700 studenti, nonostante fossero state richieste al Ministero dell'Istruzione solo dieci pergamene e la struttura, sotto il profilo logistico, fosse in grado di curare la formazione di non più di alcune decine di studenti.

Otto candidati senza traccia nell’elenco dei diplomati

Altri otto candidati hanno dichiarato di aver conseguito il diploma presso un istituto paritario della provincia di Salerno. Del loro nome, tuttavia, non risulta alcuna traccia nell'elenco del diplomati per i quali l'istituto paritario ha richiesto al Ministero il rilascio della pergamena. E ancora: il numero progressivo identificativo di tre diplomi, rilasciati ad altrettanti candidati da un istituto paritario della stessa provincia di Salerno, è risultato essere già associato ai diplomi di altrettanti studenti, frequentatori di un istituto statale della stessa regione.

I ‘falsi punteggi’ grazie alle scuole paritarie

Sono 40, infine, i candidati che hanno dichiarato il possesso di titoli di servizio falsi, attestando di aver svolto attività lavorativa presso altri istituti scolastici paritari campani, pugliesi, calabresi e siciliani. Le indagini hanno invece consentito di accertare che questi non hanno mai percepito compensi per l'attività di servizio che avrebbero prestato, mentre gli istituti scolastici privati. spesso conniventi, hanno omesso di comunicare l'avvio del rapporto di lavoro e, di conseguenza. di versare i relativi contributi previdenziali.

Al telefono della scuola risponde una gioielleria calabrese

Per comprendere come, in alcuni casi, i candidati presentassero delle autocertificazioni grossolanamente false, basti pensare che i i recapiti telefonici di un istituto scolastico, presso il quale tre candidati hanno dichiarato di aver lavoro l’avvio lavoro dipendente, corrispondevano a quelli di una gioielleria di Vibo Valentia, in Calabria. Proprio i diplomi conseguiti con il massimo dei voti e gli attestati di servizio hanno permesso a questi candidati di scavalcare illecitamente, nella graduatoria generale, coloro che a avevano dichiarato titoli realmente conseguiti.

Danno erariale da 2 milioni di euro

L'indagine si é conclusa con la denuncia alla Procura della Repubblica di Treviso di 101 persone per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, reato punito con la reclusione fino a 2 anni e con la segnalazione alla Corte dei Conti di Venezia di un danno erariale di circa 2 milioni di euro, pari alle retribuzioni percepite dai soggetti assunti, a scapito di altri candidati, grazie ai titoli falsi. La Corte dei Conti potrà richiamare a restituire le somme percepite. In dirigenti degli uffici scolastici, in decine di casi, hanno già adottato, nei confronti di collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici privi di titoli, provvedimenti di risoluzione del contratto.

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