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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

I verbali di Nicola Schiavone nel processo contro Morico e gli affiliati

Gli avvocati contestano gli atti. Un altro pentito punta il dito contro il ‘re del pane’

Il pubblico ministero della Dda ha depositato questa mattina in udienza davanti alla Corte d’Appello di Napoli i nuovi verbali del super pentito dei Casalesi Nicola Schiavone nel processo contro l’imprenditore di Santa Maria Capua Vetere Gianni Morico, assolto in primo grado dall’accusa di essere stato partecipe al business del gruppo criminale. Sull’utilizzabilità delle dichiarazioni del figlio di Francesco Schiavone Sandokan sono state poste eccezioni dai avvocati difensori degli imputati che hanno sostenuto una questione procedurale (gli imputati sono stati giudicati in primo grado col rito abbreviato e quindi non sarebbero ammessi nuovi documenti) e costituzionale in caso di utilizzabilità degli atti. Questioni che saranno sciolte dalla Corte solo nella prossima udienza di novembre quando si dovrà decidere se ascoltare, o meno, in video collegamento lo stesso Nicola Schiavone.

Oggi, intanto, è stato il turno di un altro collaboratore di giustizia, Antonio Barracano di Santa Maria Capua Vetere, che ha raccontato, confermando i verbali resi alla Dda, anche di un’imposizione del caffè nei bar della città del Foro e del cambio-assegni che Morico si sarebbe prestato a fare per alcuni affiliati, sottolineando, però, che i soldi che avrebbe cacciato l’imprenditore sarebbero stati suoi e non provenienti dagli accordi col clan dei Casalesi.

Secondo la ricostruzione della Dda il gruppo criminale legato al boss Michele Zagaria aveva acquisito il controllo di attività imprenditoriali tra Grazzanise, Cancello e Arnone, Santa Maria Capua Vetere, Sparanise, Teano e Giugliano.  A capo del gruppo ci sarebbe stato Nicola Del Villano e Pasquale Fontana, entrambi vicini al boss, che avevano assunto un ruolo di primo piano dopo i conflitti interni determinati dalle inchieste giudiziarie e dagli arresti. Per gli inquirenti, contigue al clan sono alcuni imprenditori dell’area tra cui Morico, ma anche di due bar, quello grande vicino alla caserma dei carabinieri e un altro pure grande in piazza Bovio, di fronte al teatro Garibaldi a Santa Maria Capua Vetere. Oltre al titolare della “Casa del Pane”, che fu assolto in primo grado, sono sotto processo il fratello Vincenzo, Nicola Del Villano di Cancello ed Arnone (4 anni e 8 mesi), Pasquale Fontana di San Cipriano (7 anni), Mario Maio di Santa Maria Capua Vetere (5 anni e 4 mesi) e Salvatore Rocco di Grazzanise (4 anni). Nel processo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Paolo Raimondo, Giovanni Cantelli, Paolo Di Furia, Angelo Raucci.

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