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Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Appalti pilotati, Nicola Schiavone resta fuori dal processo a sindaco e imprenditori

La Corte d’Appello ha rigettato la richiesta di sentire il figlio di Sandokan in aula. No anche alle sue dichiarazioni nei verbali

Il collaboratore di giustizia Nicola Schiavone, figlio del capoclan dei Casalesi Francesco Sandokan, resta fuori dal processo per la doppia inchiesta sulle infiltrazioni del clan del Casalesi negli appalti a Santa Maria Capua Vetere e Grazzanise.

La Corte d'Appello di Napoli ha sciolto la propria riserva e respinto la richiesta del procuratore generale di sentire Schiavone al processo d'appello. Rigettata anche l'istanza di depositare le sue dichiarazioni. Si torna in aula fra due settimane quando prenderanno il via le testimonianze delle difese.

Due le inchieste finite nello stesso fascicolo. Una è quella relativa ai lavori di ristrutturazione di Palazzo Teti Maffuccini con la progettazione affidata a Guglielmo La Regina grazie alle presunte bustarelle date all'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Maria Di Muro ed ai componenti della commissione di gara, presieduta dal dirigente Roberto Di Tommaso. Nel patto corruttivo avrebbe avuto un ruolo anche Zagaria che avrebbe consegnato materialmente i soldi promessi a Di Muro. L'altro filone dell'inchiesta riguardava i lavori per la rete fognaria a Grazzanise affidati all'impresa di Francesco Madonna ritenuta vicina ai Casalesi.

Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe Stellato, Giovanni Cantelli, Angelo Raucci e Renato Jappelli. Al processo si è costituito parte civile il Comune di Grazzanise con l'avvocato Salvatore Piccolo.

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